Capita che il CSC sia anche responsabile di salvare qualche vita 😉 Come quella di Gioele Pagliaccia e del suo arrivo non semplice in una cittadina sperduta nell’Alto-Vicentino:
“Vi confesso che ho scoperto il Centro Stabile Di Cultura in un periodo veramente buio della mia vita, forse il più buio (per ora). Era il 2007 e mi ero da poco trasferito qui in zona dopo aver vissuto in giro per mezzo mondo ed essere stato in tour con uno dei miei eroi d’infanzia Joe Lally, storico bassista dei Fugazi nonchè collaboratore di John Frusciante, altro mio idolo specialmente per i suoi lavori da solista.
I miei genitori sono originari di Schio ma sono cresciuto tra l’Umbria, il Trentino Alto Adige, l’Oregon, Santo Domingo e Roma, per cui potete immaginare quale cambiamento è stato per me passare da delle realtà del genere ad una cittadina di provincia dell’Alto Vicentino! Tutt’a un tratto le opzioni per svagarsi un pò si erano ridotte ad andare ad ubriacarsi fino alla morte in bar spesso frequentati da vecchi, dai quali uscivi con il portafogli prosciugato o magari quando andava bene andare a qualche sagra di paese o per una passeggiata in montagna, con gente che però neanche conoscevo essendo nuovo della zona.
Il CSC è stato per me La Salvezza: tutti i week end a dieci minuti da casa c’erano concerti di altissima qualità con artisti che già seguivo e stimavo da anni, c’era un luogo dove si poteva ballare della musica che non fosse quella banale e pre confezionata delle classiche discoteche Italiane, c’erano seminari e workshops come “Forme Sonore” diretto dall’immenso Roberto Dani e tanto altro.
La cosa veramente sorprendente in tutto questo è che gli organizzatori sono “gente che che lo fa per la gente” e per la cultura, non per dei secondi fini.
Suono ormai da trent’anni e suonando in giro per il globo ho capito che realtà come quella del CSC sono rare, ma hanno tutte una cosa in comune: l’amore per la musica ed il senso di comunità e di condivisione, qualità che al giorno d’oggi vengono spesso dimenticate. Grazie ragazzi! g.”