Silvia Lovo: chitarra elettrica, voce
Anna Lott: batteria, penny whistle
Una chitarra e una batteria che, da sole, alimentano e sostengono brandelli di suoni secchi attaccati in reciproco morso: quasi un´eresia nella Venezia che continua a pascersi di reggae e metal. Se poi a dar vita al progetto Amavo si scoprono due fanciulle, la sorpresa si trasforma in stupore ambientale. Anna e Silvia hanno rinunciato, per defezione prima e per volontà in seguito, al basso, e la loro crasi prende dal math quanto basta per avvertire un rigetto generazionale: facile pungersi e pure infettarsi con le irresistibili ripetizioni dio Silence,violence,violins e I wonder if you´re dead like the flowers in my head, dove il mood si fa aspro e claustrofobico ma pure resta una qual dolcezza naif nel rincorrersi senza acciuffarsi sincrono dei due strumenti. I loop di chitarra e la frenesia percussiva controllata contribuiscono a fissare il concetto nell´ascoltatore, là dove le scariche rock Glue e Gone assumono autonomia e pervicacia come modus operandi: le nozze coi fichi secchi da necessità diventano virtù.
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