Gli Arbe Garbe ("erba cattiva") nascono nel 1994 col preciso intento di infrangere la barriera folkloristica che circonda la musica popolare per ricreare un´identità spuria, che assecondi l’inevitabile evoluzione che da millenni porta al mescolamento delle tradizioni e dei popoli.
Il folk proposto dagli Arbe Garbe ha le radici piantate nei distretti selvaggiamente industrializzati della provincia di Udine; contaminato dal punk, che ha cresciuto e fortemente influenzato i componenti del gruppo, e da tutte le sonorità scoperte e nate durante la loro attività concertistica.
Le lingue dei testi sono prevalentemente in lingua friulana e beneciana (minoranza slovena del Friuli orientale) ma anche italiana e spagnola e si rifanno all’immaginario crudo, poetico, acido, e antiautoritario della band.
Il gruppo, forte di un impatto live devastante, diventa in pochi anni il fenomeno più seguito della nuova musica friulana, esibendosi in svariate centinaia di concerti in Friuli, in tutta Italia; all’estero, fra Germania, Austria, Svizzera, Slovenia, Croazia, Spagna, Svezia e due indimenticabili tournée in Serbia, e altre due in Argentina e Uruguay(una delle quali insieme a Jabberwocky, Kosovni Odpadki, Tre Allegri Ragazzi Morti e Kraski Ovcari).
Vincitori nel 1998 del Premi Friûl, festival friulano per le nuove tendenze musicali, con il progetto blues-maudit Croz Sclizzâz assieme al poeta Fabian Riz, nel 2004 il loro album autoprodotto Jubilaeum vince la Targa Deganutti come miglior disco friulano dell’anno, nel 2006 sono tra gli 11 finalisti del Liet International la kermesse europea più importante di gruppi rappresentanti delle lingue minoritarie, sempre nel 2006 con il video Puar Beppin vincono la Mostre dal Cine Furlan e Anteprima Zone di Cinema all’interno del Trieste Film Festival.
Hanno al loro attivo diverse programmazioni alle trasmissioni radiofoniche Caterpillar e Fuori giri di Radio Due, alcune apparizioni televisive Rai 2 Follie rotolanti e Nu Roads Rai 3 La Storia siamo noi nonché svariati passaggi televisivi e radiofonici su radio ed emittenti locali.
Recensioni:
Esemplari nel miscuglio di culture e suoni, danno linfa vitale e interpretazione brillante a un pastiche sonoro che è punto d´incontro fra miriadi di generi musicali possibili. Gli Arbe Garbe arrivano al loro settimo lavoro, strappando ai Mano Negra l´idea dominante del pentolone ribollente di una personale patchanka e facendo così confluire nello stesso progetto musicale punk, folk, free jazz, il cantato multilingue, il gusto per l´iperrealismo e il combat rock come narrazione e pratica necessaria.
Il friulano, l´italiano e lo spagnolo, sperimentano codici e confini, divorando le ispirazioni e misurandosi sempre con gli incroci stilistici, la malarazza, i semi musicali più imbastarditi. Sono strumentisti acrobati, capaci di dosare bene tutti gli ingredienti, in un meltin´pot coinvolgente, che ha fra i suoi pregi migliori ineccepibili climax ritmici e parole sottopelle che non ti aspetti.
Esoterici e destrutturanti, mantengono inalterata la capacità di essere sempre in costante tensione verso contaminazioni da vertigine.
Rockit
L´anno scorso hanno pubblicatouno scatenatissimo live col dottor Eugene Chadbourne; sono in giro da 15 anni e con questo fanno sette album; sono friulani e cantano in un sacco di lingue, meglio se minoritarie e semidimenticate. E soprattutto sono il gruppo kombat-folk più intelligente e divertente d´Italia. Anche perchè suonano un´altra cosa.
Partendo dal bacino delle musiche tradizionali del Bel Paese e penisole limitrofe, gli Arbe Garbe hanno sviluppato negli anni una tecnica strumentale notevole e un affiatamento invidiabile che rende il loro sound massiccio ed esplosivo.
In pratica si tratta di un furibondo combo jazz-core con perversioni da banda paesana che porta sul palco e nelle vostre orecchie deraglianti baraonde di stravolto folklore messicaneggiante, crossover torero ignorantissimo, trascinanti circonvoluzioni funk-rok dialettali e soprattutto fanfare hardcore spinte al parossismo. La loro abilità sta nel portare alle estreme e meno prevedibili conseguenze un suono che rigurgita e parodizza una materia musicale che è "popolare" in ogni senso possibile, nella sua indole caciarona e danzereccia, nelle sue variabili "contro", nei suoi proclami ormai inariditi da una retorica sfiancata, ma che con gli Arbe Garbe torna a picchiare duro, in genuina e straripante polemica con l´ammansito ribellismo di facciata che riempie ancora troppe piazze.
E soprattutto riconcilia col concetto di saltare, pogare e innneggiare, senza per forza dimentiacare a casa il cervello e il gusto del divertimento.
Vinicio Capossela, se sei all´ascolto questi non te li puoi davvero perdere.
(7/8 Blow Up)
http://www.myspace.com/arbegarbe
http://www.arbegarbe.com/
http://www.youtube.com/watch?v=lK5qB1XtLkc
Dal 1990 restituiamo musica, dai un’occhiata agli artisti che sono passati dal CSC in tutte queste stagioni!
Sii protagonista, esplora e promuovi con noi musica straordinaria!
Il tuo sostegno farà la differenza!
Newsletter
Iscriviti per essere aggiornato su eventi ed attività del CSC!