La CASA DEL VENTO è abitata da:
Luca Lanzi - Voce, chitarre acustiche
Sauro Lanzi - Fisarmonica, tromba, trombone, tin whistle, pianoforte, organo
Massimiliano Gregorio - Basso
Fabrizio Morganti - Batteria
Riccardo Dellocchio - Chitarra elettrica
Andreas Petermann - Violino, viola
IL GRANDE NIENTE prende il nome dall´omonimo brano che apre il disco e che delinea con forza alcuni cambiamenti stilistici naturali e necessari del gruppo, grazie ad un nuovo approccio e al sapiente lavoro di Andrea Rovacchi, co-produttore artistico insieme alla Casa del Vento. Il brano in questione esprime con energia e lucidità, una critica alla stupidità e alla banalità del mondo dei media televisivi, dei "grandi fratelli", delle "isole che isolano le menti", una sorta di corsa verso una finta felicità. Da questa corsa verso il "grande niente" ne risulta così un diffuso appiattimento delle coscienze, che subiscono senza reagire le decisioni di pochi, come fare guerre, distruggere l’ambiente o ledere i diritti.
- Sono 14 nuovi brani, frutto di un intenso lavoro compositivo del cantante e chitarrista Luca Lanzi, in cui la Casa del Vento ha dato un grande impulso a nuovi arrangiamenti, utilizzando a piene mani il pianoforte e gli archi, intrecci di chitarre acustiche ed elettriche, fiati come tromba e trombone. Mai come questa volta vi è stata cura nella stesura di liriche e melodie, sicuramente più mature rispetto ai precedenti lavori, dove canzoni di riflessione piene di energia si alternano alle bellissime melodie delle ballate, dense di tenerezza e profondità.
- IL GRANDE NIENTE è un disco che include tanti ospiti prestigiosi, che donano a questo lavoro un valore artistico di grande spessore. Ben tre le presenze femminili .
- La prima ospite, di enorme intensità, è Ginevra Di Marco, una delle voci più importanti della musica rock italiana, con un percorso oggi da solista, ma già presente nei C.S.I. e nei successivi P.G.R., che in questo lavoro canta una profonda ballata - una lettera - dedicata a Pier Paolo Pasolini, nel trentennale della sua morte: una grande personalità culturale ancora attualissima. Il brano s´intitola "Il fiore del male", prendendo a prestito l´omonima opera ottocentesca di Charles Baudelaire, proprio perché durante la sua vita Pasolini è stato spesso vituperato, rappresentato come un vero e proprio "poeta maledetto". Betty Vezzani, freschissima nuova voce femminile dei Modena City Ramblers canta in "L´ultimo viaggio", una canzone in chiave klezmer, basata sull´assurda storia di una donna ebrea, Carolina Lombroso e dei suoi 4 bambini, deportati tutti ad Auschwitz nel 1944. Un brano per raccontare ancora ai giovani, l´assurdità del fascismo e del nazismo. Infine, Marta Agnelli, brava interprete, tutta da scoprire, ha cantato la parte in inglese di "Alla fine della terra", l´unico brano che suona "irish", frutto di un bellissimo momento di gioia vissuto in Cornovaglia, in un luogo magico che si chiama Land´s end, la punta più ad ovest della Gran Bretagna... la "fine della terra" appunto.
- Per la prima volta è ospite della Casa del Vento il grande "Erriquez" voce della Bandabardò, interprete di prestigio per "La meglio gioventù", titolo preso a prestito dalla sceneggiato di Marco Tullio Giordana, un brano scoppiettante dedicato alla lezione di legalità che ci hanno danno i ragazzi e le ragazze di Locri e alla loro voglia di scacciare ogni orma di mafia dalla loro terra.
- Presente ne IL GRANDE NIENTE, anche la bella voce dell´amico senegalese Tall Abdoulaye in "Illegale", una canzone sulle ipocrisie dei benpensanti, cantata in francese.
- Torna il caro Cisco Bellotti, ex cantante dei Modena City Ramblers, con il quale, la Casa del Vento, realizzò "900", il primo lavoro discografico. Cisco presta la sua voce in "Per le strade" vibrante canzone sull´importanza di ricordare le conquiste avvenute nel tempo, proprio per le strade, attraverso la partecipazione e la lotta di intere generazioni.
- Hanno prestato le loro voci anche altri Ramblers: Massimo "Ice" Ghiacci, Davide "Dudu" Morandi (nuovissimo interprete maschile dei Ramblers) e Francesco "Fry" Moneti, in "Sul confine", trascinante canzone contro la disumanità dei Cpt, veri lager degli anni 2000 per i migranti. Francesco Moneti, co-fondatore della Casa del Vento, come al solito ha dato una grande contributo con chitarra elettrica e mandolino. Infine altri due bravissimi musicisti: l´immancabile Massimo Giuntini, anch´egli fondatore della Casa del Vento, che ha suonato la cornamusa irlandese in "Alla fine della terra" e Saverio Lanza, l´eclettico musicista fiorentino, già attivo collaboratore di Piero Pelù e Biagio Antonacci che ha suonato il pianoforte in "Finchè il vento", una soave ed evocativa ballata.
Altre canzoni, più graffianti e grintose sono caratterizzate dalle ritmiche quadrate e sanguigne delle batterie di Fabrizio Morganti, dalle chitarre elettriche di Riccardo Dellocchio e dai bassi di Massimiliano "Massi" Gregorio:
"Ala sinistra", con un testo accattivante, denso di metafore ispirato a Cristiano Lucarelli, attaccante del Livorno, mosca bianca nel mondo dei lustrini del calcio moderno; l´occupazione delle fabbriche in difesa di un lavoro per "Piovono pietre", con un titolo preso a prestito dall’omonimo bel film di Ken Loch e "Sempre in movimento", dedicata alle persone che seguono la nostra musica e i nostri concerti.
Le restanti ballate sono caratterizzate dagli arpeggi di chitarra acustica di Luca Lanzi, dal pianoforte di Sauro Lanzi e dagli archi di Patrick Wright come "Un giorno", ballata rock elettro-acustica dal ritornello avvolgente, sulla speranza che nel futuro, anche le sconfitte, di oggi possano generare qualcosa di bello ed infine ne "L´amore infinito", sul sentimento più forte del mondo rivolto ad una giovane vita spezzata.
Il percorso artistico del gruppo, si è snodato attraverso l´album "900" (2001), realizzato con Cisco Bellotti e che includeva collaborazioni con la Banda Osiris e Finaz della Bandabardò - "Pane e rose" (2002) - l´EP "Genova chiama" per il Forum Sociale Italiano (2002) - l´EP "Non in mio nome" (2003) che ospitò una poesia sulla pace scritta da Haidi Giuliani e la voce di Giovanna Marini - l´album "Al di là degli alberi" (2004) con l´incredibile partecipazione di Elisa nel brano "Rachel and the storm" e dello scrittore bolognese Stefano Tassinari - il disco sulla memoria "Sessant´anni di Resistenza", riferito alle storie partigiane ed ai massacri avvenuti tra il 1943 e il 1944 in Provincia di Arezzo.
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