[CSC Percorsi Sonori]
Francesca Amati - chitarra, piano, voce
Glauco Salvo - chitarra, banjo, lap steel
I Comaneci erano “solo” semplicità, home made e nude lentezze acustiche (e già ne eravamo invaghiti!) ed ora aggiungono a questa sensibilità il suono e la tensione live di una band di livello internazionale (Smog, Cat Power, Hope Sandoval, Richard Youngs). L’artista che si confonde col pubblico e il pubblico che diventa una cosa sola con l’artista in un rito che è esperienza collettiva prima di essere spettacolo. Canzoni, in cui il folk si sporca di blues e accarezza il rumore e una voce, quella di Francesca, inconfondibile, che a ogni uscita si rivela originale oltre ogni immaginazione.
"La voce di Francesca è acqua a volte limpida, a volte tumultuosa che ti scivola nel cuore o che ti prende e ti alza da terra, il tessuto sonoro intrecciato è insieme suadente e vibrante."
Il nome cui si ispira la band è proprio quello di Nadia Comaneci, che alle Olimpiadi del 1976 entrò nella storia della ginnastica artistica per aver preso il primo dieci nella storia di questo sport. Dal 2003 Nadia Comaneci ritorna alla mente di una formazione ravennate che sceglie questo personaggio esile ma capace di arrivare ovunque contro ogni aspettativa.
Il gruppo – ossia Francesca Amati (chitarra, piano, voce) e Glauco Salvo (chitarra, banjo, lap steel) – ha nel curriculum tre EP, tre album e svariati concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti.
Accanto all’intensa attività live c’è stata anche la colonna sonora per il film Acciaio di Stefano Mordini, la musica per uno spot TV del il ministero dei beni culturali, la trasmissione “Ginnaste vite parallele” di MTV e svariate trasmissioni radio sia nazionali che locali.
L’impressione è che i Comaneci abbiano definitivamente trovato la loro strada e che sia questa la loro musica, quella dell’ultimo lavoro della band romagnola, “Uh!”, terzo sulla lunga distanza: musica davvero intensa, in grado di andare in profondità, e di lasciarci qualcosa, dentro, al termine dell’ascolto. Forse perché è il frutto di una band che è probabilmente al suo apice creativo.
Resta la voce di Francesca Amati, che è però meno accomodante che mai e si lascia alle spalle i ripetuti paragoni con Cat Power e Hope Sandoval per andare a sperimentare verso nuovi lidi, grazie anche all’altra metà di questi Comaneci, Glauco Salvo, chitarrista con una lunga esperienza alle spalle.
Il suono dell’album resta vicino alla sensibilità del folk, soprattutto americano, quello di Smog e similari, nei pezzi più melodici, anche se dentro ci sono ispirazioni diverse, dal Richard Youngs più sciamanico fino addirittura a Nico, nell’austera .
Solito artwork di classe: dopo Ericailcane questa volta i Comaneci hanno scelto per la copertina del loro cd l’artista americana Allyson Mellberg.
Un disco, in definitiva, che riesce nell’arduo compito di essere vario e allo stesso tempo molto personale. Perché a emergere è soprattutto la personalità di questi “nuovi” Comaneci, ora chiara e limpida, perché arrivati in fondo la sensazione è quella di volerne ancora.
"Che sotto si nasconda un diamante, però, ne siamo certi."Voto 7 Giovanni Linke (Il Mucchio Selvaggio)
INFO SERATA
• Apertura ore 21.30
• Inizio concerti ore 22.00
• Contributo all’ingresso: 8 Euro, Riduzione 4 Euro per gli studenti con documento > vedi qui
• Evento riservato ai soci CSC > come diventare socio
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