I Dr Nerve sono un ensemble d´avanguardia formato nel 1984 a New York dal chitarrista Nick Didkovsky, dal clarinettista Michael Lytle, dal sassofonista Yves Duboin e dal batterista James Mussen.
Didkovsky era stato studente di Christian Wolff, dal quale aveva appreso le tecniche dei collage elettronici, e aveva gia` pubblicato l´album Now I Do This (Punos Music, 1981).
Lytle aveva fatto parte di una comune musicale dell´Iowa, la cui opera dal 1967 al 1976 e` documentata su disco da Iowa Ear Music (Cornpride), trentun brevi improvvisazioni per ensemble minimi (con gli esecutori chiusi in stanze diverse!) che spaziano dal jazz "creativo" alla Anthony Braxton e Roscoe Mitchell ad esperimenti naif al moog. Nel 1979 Lytle, trapiantato a Manhattan, aveva poi registrato l´audace Bright Bank Elewhale (Cornpride) con George Cartwright dei Curlew, una raccolta di duetti per fiati (lui al clarinetto, Cartwright ai sassofoni e ai flauti) ed elettronica (lui), e poi avrebbe registrato Arnold Bombs con Hans Anliker (trombone), Hans Burgener (violino), Martin Schutz (violoncello).
L´idea dei Dr Nerve e` comunque quella di mantenere il gruppo "aperto" a collaboratori esterni. Al primo album, Out To Bomb Fresh Kings (Punos Music, 1986), infatti,partecipano ben sedici musicisti (comprese parti per violino, sassofoni, clarinetto, vibrafono, trombone). Il principale compositore ed arrangiatore si rivela essere Didkovsky, che nel complesso applica la stessa liberta` compositiva appresa nei cenacoli dell´avanguardia ai ritmi e alle melodie della musica popolare nera (funky, rhythm and blues, soul, jazz). Ballabile e` infatti Spy Boy, costruito attorno a una fanfara di fiati che consiste per meta` di note in calare e per meta` in battere, con la batteria sempre fuori tempo; e ballabile e` Mink Shadows, un funk secco ed epidermico alla Material, nel quale pero` contano soprattutto le fratture ritmiche e gli arrangiamenti demenziali.
L´altro versante dell´arte di Didkovsky e` infatti quello umoristico, ricco di gag elettroniche, poliritmiche ed orchestrali alla Zappa, come in Unna, che potrebbe essere uscita da Lumpy Gravy; e ancor piu` clownesca e` Nothing You Can Do Can Hurt Me, una fanfara da circo ripetuta con ossessione minimalista; per non parlare di Souls Of The Rich, pastiche surrealista di rumori curiosi, comici e inutili. La stessa verve, la stessa folle logica e la stessa fluidita` delle partiture sinfoniche di Zappa si ritrova nel loro tema, una successione di variazioni per diverse orchestrazioni che si sviluppa attorno a una linea melodica comune.
Le due anime della musica dei Dr Nerve si fondono qua e la` in un genere schizofrenico. Spy Pie e` praticamente due brani sovrapposti: uno e` un jazz-funk guidato dalla cadenza sincopata della chitarra, l´altro e` un tema leggero e ilare del vibrafono; i fiati fungono da "colla", cannibalizzando con assoli free-jazz il primo e contrappuntando farsescamente il secondo.
Il brano piu` complesso e` forse A Hammer In His Hand, che parte come un "free funk" alla Ronald Shannon Jackson, ma degenera poco a poco in una sequenza di minimalismi sempre piu` grotteschi e infine in un chiasso fantasmagorico dei fiati su una percussivita` tribale.
Musica urbana, con sovratoni da cartone animato o da colonna sonora, quella dei Dr Nerve non e` ignara in realta` delle conquiste armoniche di Ayler e Coleman e costituisce una valida alternativa al filone "post-moderno" di John Zorn, maggiormente in voga nei cenacoli avanguardisti di New York.
Molto piu` ostico Armed Observation (Cuneiform, 1987), registrato in nove. I Dr Nerve accentuano le due influenze piu` "serie" della loro musica: la musica "totale" di Zappa e il minimalismo. Entrambe vengono comunque usate in maniera ancor piu` personale che in passato. Mister Still Fries A Dozen, uno dei loro temi piu` comici, nobilita il primo filone con un´aggressivita` jazz-funk (a tratti quasi punk). I Am Not Dumb Now involgarisce il secondo filone con un una buona dose di humour (il pattern iniziale diventa presto un passo da vaudeville).
In generale il disco ha comunque l´aria piu` sperimentale. Fra i brani piu` audaci, Not Everyone´s As Rich As Your Parents mette in scena una coppia di fiati e le percussioni e li fa muovere come dei congegni ad orologeria in una serie di scenette ad incastro. E´ un classico esempio di teatro dell´assurdo trasposto in musica. D´altronde l´assurdo regna sovrano ovunque: nemmeno Lol Coxhill avrebbe escogitato i Three Curiously Insubstantial Duets e nemmeno Frith si sarebbe avventurato nell´assolo di Atypical Tiple. Don´t Worry Do diventa presto un coacervo caotico di rumori casuali della chitarra, del sassofono e della batteria. Ma, come al solito, anche l´irrazionalita` piu` palese ha l´aria di avere una sua perfetta logica e certamente nell´algebra musicale di Didkovsky esiste un´equazione che spiega tutto.
Il nuovo album in studio del 1990, Beta 14 Ok, per una formazione ad otto (di cui quattro fiati), e` l´opera piu` sperimentale di Didkovsky, con brani-laboratorio come Fast Fourier Fugue, che si e` composto da solo impiegando il campionamento in maniera ricorsiva, o i Computer Generated Pieces, programmati da lui stesso al computer, o i 44 Nerve Events (durata totale: meno di quattro minuti), che consentono a chiunque di programmare un computer in modo che generi musica alla Dr Nerve!
Proprio da quest´ultimo brano avra` origine il successivo Transforms del 1993, una raccolta di venticinque brani composti da vari musicisti appunto sfruttando la tecnica "ad eventi". Il risultato e` quanto Didkovsky si aspettava: un disco dei Dr Nerve, anche se a suonare non sono i Dr Nerve.
Didkovsky (che ha insegnato al Mills College e al Dartmouth College) rappresenta un importante trait d´union fra il rock progressivo e la musica d´avanguardia. Nick Didkovsky, Steve Maclean e Chuck Vrtacek collaborano su Flies In The Face Of Logic (Pogus, 1994), glorioso esempio di dadaismo in musica (il disco comincia con il rumore di un pianoforte lasciato cadere da una gru alta 30 metri), alternandosi a computers, samplers e prepared pianos in un tributo semiserio alla musica pianistica del Novecento.
Con Skin (Cuneiform, 1995) Didkovsky perviene alla formulazione piu` estroversa del suo metodo di composizione via computer. Il suono piu` prominente e` quello della sua chitarra elettrica, accordata sull´heavymetal piu` duro. Il contrasto fra quei riff titanici e gli assoli cacofonici di sassofono e clarinetto (Plague) o quelli squillanti delle trombe (Preaching To The Converted) o gli staccato dell´orchestra (Dead Silence) costituiscono l´ossatura del lavoro. L´orchestrina (otto elementi) dei Dr Nerve conserva comunque una predisposizione naturale per le partiture orchestrali umoristiche e jazzate alla Zappa, genere in cui da` Shameful Stain Una corrente di figure rigidamente geometriche sposta invece fanfare come Little Johnny Stinkypants ed evanescenze come Take Your Ears, nonche´ la stessa sonata per pianoforte di Our Soldiers Are Soft Pianos, su un piano piu` astratto, in cui l´incompiutezza regna sovrana e troneggia lo spettro di John Cage.
Didkovsky gli dara` un seguito con un´altra opera solista, Binky Boy (PUnos, 1997), in cui, accanto a brevi composizioni per chitarre, figura una lunga piece suonata da lui, Fred Frith, Rene` Lussier e Mark Howell, la naturale prosecuzione del progetto iniziato nel quartetto di chitarre di Fred Frith su Quartets (RecRec, 1994) e Ayaya Moses (Ambiances Magnetiques, 1997), e poi culminato con Up Beat (Ambiances Magnetiques, 1998).
Il prestigio accademico dei Dr Nerve (o, meglio, di Nick Didkovsky) e` cresciuto negli ultimi anni man mano che il loro sound si e` fatto piu` erudito. L´ottetto che risponde a questo nome per le registrazioni dal vivo del 1992 raccolte su Every Screaming Ear (Cuneiform, 1997) rappresenta la formazione suprema dei Dr Nerve. I venti brani selezionati per questa raccolta dovrebbero, nelle intenzioni, rappresentare un compendio della carriera di Didkovsky, ma in realta` si tratta di scelte piuttosto arbitrarie, e di qualche inedito. Dal vivo e` comunque ancor piu` ovvio come i Dr Nerve abbiano scavalcato a sinistra la scuola di Canterbury e il progressive-rock. Le loro strutture sono nettamente piu` geometriche e asettiche. Assenti del tutto le velleita` heavy-metal del disco precedente, l´ensemble si concentra su cio` che sa fare meglio: un free-jazz nella tradizione popolare/clownesca di Albert Ayler misurato con il metodo aleatorio di John Cage. Le composizioni piu` recenti (come Nerveware No 8) indicano invece la crescente predisposizione di Didkovsky per le ardue composizioni da camera dell´avanguardia.
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