Evan Parker (UK) – sassofoni
Walter Prati (IT) – elettroniche
La musica di Evan Parker vive nell’arte contemporanea.
La sua sensibilità melodica ci prende sottobraccio e ci accompagna in volo ipnotico oltre i nostri limiti, verso la nostra libertà.Evan Parker è citato in tutti gli ambiti musicali, da quello della classica contemporanea, del jazz, delle scene dell’improvvisazione, come una figura fondamentale nella nostra epoca:
“uno dei più grandi strumentisti viventi della musica” (The Times),
“tra i migliori improvvisatori di tutto il mondo” (Chicago Reader) e
“una delle voci più originali dell’epoca moderna ” (The Wire).
Evan Parker ha attraversato con un numero praticamente infinito di dischi, progetti e concerti tutta l’improvvisazione europea. Monumento, catalizzatore e pioniere del free jazz, continua a rimanere devastante e imprevedibile, virtuoso ed iconico come è sempre stato per tutta la sua carriera. Non è un caso d’altra parte se negli anni si è trovato a suonare con Robert Wyatt e gli Spiritualized, nel meraviglioso e rivoluzionario Machine Gun, storico album del suo compagno di avanguardia Peter Brötzmann, così come in trio con Alex von Schlippenbach e sullo stesso palco di Michael Nyman, senza contare la sua attività da curatore. Aspettatevi qualcosa di assolutamente unico, impreziosito dagli interventi elettronici di Walter Prati, collaborazione iniziata negli anni ‘80: in solo o con qualunque formazione si trovi a suonare Evan Parker è garanzia di un’esperienza memorabile.
BIO
Nato a Bristol nel 1944 ha iniziato a suonare il sassofono all’età di 14. Nel 1962 era uno studente di botanica alla Birmingham University, ma un viaggio a New York, dove vide Cecil Taylor nel trio con Jimmy Lyons e Sunny Murray, sconvolse la sua vita .
“Ascoltai una musica di una forza e intensità tale da segnare il resto della mia vita. Tornai con le mie ambizioni accademiche a brandelli e il sogno disperato di una vita suonando quel tipo di musica – ‘free jazz’ lo chiamavano allora. ”
Nel 1966 si trasferì a Londra, diventando assiduo frequentatore della Little Theatre Club, centro della emergente scena free jazz della città, e fu presto invitato dal batterista John Stevens ad aderire alla Spontaneous Music Ensemble, che stava sperimentando nuovi modalità di improvvisazione di gruppo.
Il primo album inciso con la Spontaneous Music Ensemble fu Karyobin, del 1968, che vedeva, oltre a Parker e Stevens, altre future figure di rilievo: Derek Bailey, Dave Holland e Kenny Wheeler.
Iniziò una collaborazione di lunga data con il chitarrista Bailey, con il quale creò la Music Improvvisation Company e, nel 1970, co-fondò con Tony Oxley l’etichetta Incus Records.
Nello stesso periodo conobbe il bassista Peter Kowald, che lo introdusse nella scena del free jazz tedesco. Fu così che venne coinvolto da Peter Brötzmann nel suo ottetto, con cui incise un album rimasto nella storia: Machine Gun.
Nel 1970 si unì al pianista Alex von Schlippenbach e al percussionista Paul Lovens, un altro trio al limite della mitologia, di cui è ancora membro.
Gli anni ’80 e anni ’90 hanno portato Parker a suonare con alcuni dei suoi primi eroi: ha lavorato con Cecil Taylor in piccoli e grandi formazioni, suonato con Rashied Ali, Ornette Coleman, registrato con Paul Bley.
Famose le sue collaborazioni con Anthony Braxton, Steve Lacy, George Lewis, Roscoe Mitchell, George Lewis e Wadada Leo Smith.
Ha avuto anche contatti con la musica pop, in particolare con Robert Wyatt, Annette Peacock e David Sylvian.
Da sempre attivissimo (appare in oltre 200 registrazioni), ha recentemente creato formazioni in trio, quartetto e settetto con i protagonisti della scena musicale attuale, come Steve Noble, Jonh Edwards o come Alexander Hawkins, Peter Evans e Hamid Drake o Paul Obermayer e Richard Barret.
Anche se ha lavorato a lungo in formazioni grandi e piccole, Parker, forte del suo spiccato virtuosismo, ha sconvolto il mondo della musica per il suo solo al soprano, con cui ha trasformato il linguaggio e le tecniche esecutive, incentrando particolarmente la sua esplorazione nella respirazione circolare.
La musica che ne risulta è ipnotica, un flusso di suono densamente strutturato, che Parker ha descritto come “l’illusione della polifonia”, tanto che molti trovano difficile credere che un uomo da solo possa creare una tale varietà e complessità musicale.
Compositore ed esecutore, svolge attività di ricerca musicale, da sempre orientata verso l’interazione fra strumenti musicali tradizionali e nuovi strumenti elettronici, frutto dell’applicazione informatica al mondo musicale.
Sue composizioni sono presenti in Italia nei cartelloni dei maggiori teatri e rassegne musicali.
Dalla fine degli anni ’80 collabora con Evan Parker con il quale mette a punto un progetto di improvvisazione ed elettronica; progetto che porterà in seguito alla formazione del Electroacoustic Ensemble.
Significativi poi gli incontri artistici con il chitarrista americano Thurston Moore (componente del gruppo Sonic Youth) e con il cantante inglese Robert Wyatt con i quali ha realizzato progetti discografici e performance live.
Ha inciso dischi per BMG Ariola, Ricordi, Pentaflower, ECM, Materiali Sonori, Leo Records, Auditorium.
LINK
http://evanparker.com
www.walterprati.it
INFO SERATA
• Apertura ore 17:00
• Inizio concerto ore 18:00
• Orario chiusura ore 22:00
• Contributo responsabile 12 Euro, Studenti con documento Entrata libera con tessera CSC > vedi qui
• Evento riservato ai soci CSC
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