Ascoltare un disco dei Gatto Ciliegia è come provare a risolvere un rebus. Da una parte ci sono frammenti di chitarra, arrangiamenti semi acustici e dilatati, un uso della tecnologia vintage che ricorda vagamente il gusto retrò degli Eels, dall'altra titoli misteriosi come: Qualcosa fuori da una finestra o Un momento prima dello scatto. Provate anche voi a trovare il filo rosso, che unisce le divagazioni strumentali contenute in questo album alle indicazioni spaziali suggerite dagli stessi Gatto Ciliegia.
Oltre ad essere praticamente impossibile, lo sforzo con tutta probabilità risulterà anche inutile. I torinesi in questione si divertono a menar il can per l'aia solo per il semplice gusto di far girare a vuoto le meningi dei propri ascoltatori in un calembour di citazioni e rimandi assolutamente gustosi, cosicché anche l'esercizio intellettuale di prestare attenzione alle loro divagazioni risulta un gran divertimento. La coppa Davis del 1976 ammalia già dal titolo e il ritmo costruito su un trillo telefonico (che ci ricorda l'ossessivo ed evocativo inizio di un film come C'era Una Volta in America si incastra alla perfezione con gli arpeggi di chitarra, vero e proprio marchio di fabbrica della band.
In conclusione: un ottimo album, degno erede di quell'esordio (di cui eredita in toto le sonorità) che aveva impressionato molto favorevolmente anche i più scettici tra gli ascoltatori.
Andrea Girolami
MUSIX luglio 2001
http://www.gattociliegia.it
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