Tour 2007
Saddik Laarch (guembri e voce)
Roberto Bellatalla (contrabbasso)
Edoardo Marraffa (sassofono tenore, alto, soprano)
Najem Belkedim (qraqrb,voce,ganga)
Lahcen El Yamani (qraqrb,voce,ganga)
Ottomane Baazaoui (qraqrb,voce,ganga,danza tradizionale)
La musica, è linguaggio, luogo, dove più facilmente si realizza uno
degli obiettivi più urgenti che molta parte dell’umanità vorrebbe
perseguire: il sincretismo di culture diverse, la condivisione di
esperienze personali, la cooperazione tra i popoli. Ciò che nella
vita quotidiana,non viene compreso perché diverso, estraneo e, sempre
più spesso, percepito come minaccia, attraverso la musica traghetta
direttamente in un contesto dove il problema non si pone,
l’espressione è spontanea, sia per chi suona che per chi ascolta, si
crea naturalmente lo spazio per una legittima accettazione; si
concretizza lo scambio di conoscenza, unica condizione per garantire
la convivenza di realtà diverse. Nel caso del rapporto tra Italia e
Nord Africa le differenze si assottigliano ancor più velocemente,
riemerge la verità della storia; la radice comune, la geografia delle
terre del mediterraneo legate alla tradizione dell’agricoltura, della
pastorizia, del mare. Roberto Bellatalla e Edoardo Marraffa
incontrano Saadik Laarach e il suo gruppo durante il tour italiano
del 2006. Nasce immediatamente una collaborazione basata sulle
affinità artistiche che li porterà a suonare insieme in varie
occasioni sia in Italia che in Marocco. Le sonorità del gruppo Gnawa,
così fortemente caratterizzato dall’appartenenza ad una cultura
antichissima, si fondono perfettamente con l’esperienza e le
caratteristiche di eclettismo e ricerca dei due musicisti italiani.
GLI GNAWA
La cultura Gnawa, ancora in forma di rito spiritistico, è originaria
del sud del Sahara. Portata in Marocco dagli schiavi neri, entra in
contatto e si fonde con la spiritualità del Corano. La forte
componente sudanese non perde del tutto d’identità e le due culture
si uniscono sincreticamente nel culto di Sidna Bilal, compagno del
Profeta e primo muezzin dell’Islam. Musicisti e danzatori, gli Gnawa
praticano una complessa liturgia coreuticomusicale (lila, derdebà),
che riattualizza il sacrificio primordiale e la genesi dell´universo
attraverso l´evocazione delle sette principali manifestazioni
dell´attività demiurgica divina, i sette mlùk, rappresentati da sette
colori, scomposizione prismatica della luceenergiaoriginaria. I mlùk
sono evocati da sette "divise musicali", sette cellule
melodicoritmiche (um), ognuna delle quali, ripetuta e variata, dà
origine a una delle sette suites che costituiscono il repertorio del
rituale Gnawa. Nel corso di queste sette suites sono bruciati sette
diversi tipi di incenso e i danzatori sono ricoperti da veli di sette
colori differenti. Ognuno dei sette mlùk è accompagnato da un seguito
di "personaggi", identificabili dalla musica, dal canto e dai passi
di danza: queste entità, trattate come "presenze" ,(hadràt) che il
principio di coscienza incontra nello spazio/tempo estatico (hal),
sono messe in relazione con complessi mentali e comportamenti umani.
Scopo del rituale è reintegrare ed equilibrare le energie
fondamentali del corpo umano, le stesse energie che sostengono i
fenomeni sensibili e l´attività creatrice divina. Casablanca,
Essaouira e Marrackesh sono le città dove più forte si è conservata
viva la tradizione Gnawa. Gli Gnawa di Essaouira sono gli unici in
Marocco a disporre ancora oggi di un santuario, la Zauia Sidna Bilal.
La Zauia è diretta, rappresentata e amministrata da un Moqadem,
maestro e guardiano dei luoghi, eletto dai Maalmin (i maestri di
musica) e dagli adepti uomini. Questo è affiancato da una Moqadema,
scelta da tutti gli Gnawa, guida spirituale e curatrice della
comunità femminile. La musica Gnawa è uno degli elementi fondamentali
per il rito di possessione. Si è diffusa nel mondo, aprendosi a
strumenti e sonorità esterne. Ne è nata una realtà diversa da quella
dei Maalmin tradizionali, che ancora intonano i canti con gli
strumenti tipici: il Guembri (un liutotamburo a tre corde); il Ganga
(un grande tamburo tondo); i Qraqreb (simili a nacchere). A partire
dagli anni 60 si hanno vari documenti di collaborazioni con artisti
occidentali sia nel mondo del rock che del jazz.
Roberto Bellatalla (contrabbasso)
Durante la prima metà degli anni’70 emerge nel panorama del jazz
italiano, vive a Milano e suona con Guido Mazzon, Mario Schiano,
Massimo Urbani, Gaetano Liguori e fonda il “Muzic Circo” con Filippo
Monico ed Edoardo Ricci. Al seguito della band del violoncellista
Tristan Honsinger, della quale fanno parte Radu Malfatti e Sean
Bergin, si trasferisce a Amsterdam per due anni, dove ha occasione di
suonare anche con Toshinori Komdo, Han Bennink, Wolter Wierbos, Earl Cross, King Mock e altri. In quegli anni partecipa a dei concerti in Olanda insieme ad Antonello Salis Sandro Satta e Danilo Terenzi.
Fa anche parte del gruppo del sassofonistaclarinettista americano George
Bishop, con Abbey Reder alla batteria, e Bob Lennox al piano, attivo
in Germania e Olanda. Nel ’79 va ad abitare ad Londra, dove rimarrà
fino a maggio del 2003. Entrato a far parte dell’ambiente legato alla
musica improvvisata di matrice anglosudafricana che scaturisce da
formazioni storiche come i ” Brotherwood of Breath” di Chris McGregor
e ”Ninesense” di Elton Dean, suona con “Amalgam” di Trevor Watts, con
Mike Osborne, John Stevens e “Jazz Africa”di Julian Bahula. Crea un
trio di contrabbassi con Marcio Mattos e Paul Rogers, che in seguito,
con l’aggiunta di Maggie Nichols e Francine Luce alla voce, diventa
“Snakes of Sound” e si propone in diversi concerti in vari clubs del
Regno Unito. Nell’83, si unisce al sestetto “Dreamtime” fondato dal
trombonista Nick Evans, al quale poi si aggiungerà Keih Tippett.
Il batterista Sudafricano Louis Moholo lo chiama in “Viva la Black”, col
quale collaborerà in tutte le successive versioni durante un periodo
di circa quindici anni. Nel panorama jazz e dell’improvvisazione
londinese, partecipa a molti progetti, suonando con i principali
interpreti della musica d’avanguardia, quali Evan Parker, Paul
Rutherford, Paul Dunmall, Dudu Pukwana, Jim Dvorak, Mark Sanders,
Alex Maguire, Steve Noble, Billy Jenkins, Maggie Nichols, Tony
Marsh, Alan Wilkinson, Alan Tomlinson, Asaf Sirkis, per citarne
alcuni, e gli americani Clifford Jarvis, Byron Pope, Gorge Bishop e
Sonny Murray. Partecipa a vari tour in Europa occidentale e nell’est,
come in Russia, Bielorussia e Lithuania, nel ’92’ 93 in Sudafrica con
“Viva la Black”. Incide e registra per la BBC. Col proprio quartetto,
insieme a Claude Deppa, Jason Yarde e Brian Abrahams, scrive e
registra le musiche riunite nel CD “Borrowed Time”. Ha tenuto corsi e
seminari nelle scuole elementari di Londra e nell’ambito della
musicoterapia per disabili, collaborando con la clinica di Ashford in
Kent. Durante il tour in Sudafrica con “Viva la Black”, ha svolto
seminari di musica per i giovani musicisti delle township. Da gennaio
2004 vive a Roma. Con la danza “Butho” di Maddalena Gana, ha formato
un duo e ed un quintetto, ”Karnak 2012”, che comprende, oltre alla
danza, l’elettronica di Joe Casagrande, la chitarra di Antonio
Iasevoli, e la voce e recitazione di David Barittoni. Tra marzo e
giugno dello stesso anno, ha tenuto un seminario sull’improvvisazione
a Grottaferrata. Suona nel circuito della musica improvvisata
collaborando con vari musicisti, come Michele Rabbia, Sabina Meyer,
Marco Colonna, Marco Ariano, Luca Venitucci, Aleksandar Caric,
Fabrizio Spera, Edoardo Marraffa, Elio Martusciello. Insieme a
Michele Rabbia ha dato vita a varie fomazioni, dal duo al quartetto ,
con la pianista e compositrice kazaka Jamilia Jazylbekova ed il
clarinettista Michael Thieke, in trio con Antonello Salis ed ancora
in trio con il contrabbassista Giovanni Maier.
Ha partecipato all’International Zip Festival di danza di Orvieto 2005 e 2006, a tre edizioni di Trasform’azioni, festival di danza Buto, al festival di poesia a Roma, (poesie di Dino Campana con la recitazione di Werner
Di Donato) e ha preso parte alla esecuzione delle musiche per il film
“Mary” di Abel Ferrara .
Con il progetto europeo MUSE, fondato da Yehudi Menuhin, lavora in alcune scuole della periferia romana.
Edoardo Marraffa (sassofono tenore, alto, soprano)
Inizia a suonare nel 1987 e frequenta Siena Jazz. Incontra Roberto
Bellatalla e Stefano Lunardi nel 1990; con loro si avvicina alla
musica improvvisata. Nel 1993 si trasferisce a Bologna dove fonda
insieme ad altri musicisti “Bassesfere” un collettivo che attualmente
comprende Fabrizio Puglisi, Luigi Mosso, Alberto Capelli,Vincenzo
Vasi, Antonio Borghini, Cristiano Calcagnile, Mirko Sabatini,
Pasquale Mirra, Enrico Sartori. Dal 1995 al 2000 lavora stabilmente
con: Specchio Ensemble, Vakki Plakkula, Paolo Angeli, 66six ed in
solo. Attualmente è impegnato col suo quartetto Mrafi, Memorial
Barbecue, Blast Unit Orchestra; inoltre fa parte di vari progetti di
Tristan Honsinger come Coda del Vento, Galleria San Francesco,
Dilemma e Small Talk; collabora infine con l´artista Massimo Bartolini.
Saddik Laarch (guembri e voce)
Saddik Laarch ha 55 anni. vive e lavora a Essaouira in Marocco.
Comincia a suonare il guembri da adolescente come allievo dei più
grandi Maalim di musica Gnawa. Nella sua formazione è compresa la
costruzione degli strumenti (guembri, tamburi). Suona nella sua città
sia nell’ambito della musica Gnawa tradizionale sia indipendente. Ha
innumerevoli collaborazioni con musicisti jazz e rock in transito in
Marocco Nel 1998 incide un cd con i Nomadi i cui proventi saranno
devoluti a un centro per portatori di handicap in Marocco. Dal 2001
al 2004, va ogni anno in Francia dove partecipa a vari Festival
(Festival d’Alpes, Festival des Veilles Charrues, Dijon Tribu Jazz
Festival, Grenoble Entre Pot, Rennes Festival Mettre en Scène, Rennes
Transmusicales, Rennes Bars en trance, Morlaix Nouveaux Gutenberg,
Chateaulin Run Ar Puns) Incide un cd in collaborazione con Dj Click.
Nel 2005 partecipa alla 2a edizione Festival Jeunes Talents Gnawa di
Essaouira in qualità di Maalim. Nel 2006, sempre in qualità di
Maalim, partecipa alla 9a edizione del Festival Gnawa di Essaoiura.
Nel 2006,è anche in Italia, dove tiene vari concerti sia di musica
tradizionale sia fusion con Roberto Bellatalla, Edoardo Marraffa.
(Serre di Rapolano (Si)“Sedici mani” Cantiere d’Arte, Calci (Pi)
Rassegna “Sotto la tenda” Artedellamemoria”, Pisa Piazza delle
Vettovaglie Cantiere S.Bernardo, Firenze Parco Sud Firenze Estate,
Rimini “Grottarossa” Spazio Pubblico Autogestito)
Gli altri musicisti
Najem Belkedim (qraqrb,voce,ganga) vive a Essaouira e suona sin da piccolo in tutte le realtà tradizionali della città, con Saddik Laarch è il componente storico del gruppo.
Lahcen El Yamani (qraqrb,voce,ganga) nella formazione del gruppo durante i concerti in Italia studia per diventare Maalim.
Ottomane Baazaoui (qraqrb,voce,ganga,danza tradizionale) ha suonato con molti dei gruppi Gnawa a Essaouira come danzatore.
Dal 1990 restituiamo musica, dai un’occhiata agli artisti che sono passati dal CSC in tutte queste stagioni!
Sii protagonista, esplora e promuovi con noi musica straordinaria!
Il tuo sostegno farà la differenza!
Newsletter
Iscriviti per essere aggiornato su eventi ed attività del CSC!