GUANO PADANO (Ipecac Records)
PRESENTAZIONE
All’incrocio tra la Strada Provinciale che parte dalla campagna “padana”, che attraversa i Balcani e varca l’oceano per approdare nel Grande West, tre bravi ragazzi hanno siglato il patto con il loro Diavolo: a dirla tutta sapevano già suonare prima di incontrare l’Uomo Nero, che perciò si è limitato solo ad accordargli chitarre, tamburi, banjo e laptop in modo da farli suonare, allo stesso tempo, antichi e moderni, vintage e d’avanguardia, folk e punk. Con questo bottino i tre hanno girato il mondo e suonato con gente del calibro di Mike Patton, Calexico, Marc Ribot, Gary Lucas (Jeff Buckley e Captain Beefheart), Chris Speed (John Zorn), Mark Orton (il pluripremiato compositore della colonna sonora di “Nebraska”) e Vinicio Capossela, solo per citare i più noti.
Il suono dei Guano Padano è caldo e vibrante, e mescola le melodie senza tempo del western alla Morricone con i ritmi pulsanti del Surf/Punk di John Zorn; le atmosfere strazianti delle ballate Tex Mex dei Calexico si combinano alle sperimentazioni free jazz e alla psichedelica Sixties.
Colonna sonora di vecchi western, ma anche libri. Spesso ingialliti, dimenticati, quasi sempre fondamentali. Di solito americani: dedicata alla polvere del deserto tra Arizona e Messico, per i perdenti di John Steinbeck, e i “wop” di John Fante, la musica dei Guano Padano celebra il grande viaggio dell’uomo verso l’ignoto, partito da un piccolo paese della provincia italiana, alla conquista del West dell’anima. È “folk metropolitano”, baby, malinconico e scatenato insieme, triste e folle.
Fondati nel 2007 dal chitarrista Alessandro “Asso” Stefana e dal batterista Zeno De Rossi, entrambi già a fianco di Vinicio Capossela, e dal bassista Danilo Gallo (creatore, con De Rossi, del collettivo di jazz sperimentale “El Gallo Rojo”) in tre soli album sono diventati forse il progetto più radicato nella tradizione musicale italiana, con le più grandi ambizioni internazionali.
Recensione Blow Up:
La missione di Guano Padano di rileggere e ri-immaginare il West si arricchisce di visioni ed espedienti.
Il terzo album del trio (…) infatti nasce concettualmente come un omaggio a tutti quegli scrittori e intellettuali che, durante gli anni bui del fascismo, attraverso traduzioni e saggi, introdussero la letteratura americana a loro contemporanea nella cultura italiana.
Scrittori ed intellettuali come Pavese e Vittorini, che l’America se la sono solo immaginata senza andarci e che con la loro curiosità contribuirono a rendere quelle terre ancor più mitiche ed idealizzate. I guano Padano adottano quell’approccio di fascinazione da sempre, come base per il loro percorso di sperimentazione musicale.
Da Steinbeck a Hemingway, da Faulkner a Saroyan, dall’antologia a di Spoon River allo stesso Pavese: in “Americana” ogni traccia si ispira a un testo e funge da colonna sonora, trasfigurando paesaggi, personaggi e storie in magica sostanza musicale. Nonostante l’impianto adottato. Solo due sono gli spoken words: da un lato Dan Fante racconta il padre John in Dago Red sotto uno sciancato passo circense; dall’altro in My Town Joey Burns dei Calexico racconta la sua città ispirandosi a uno scritto di Sherwood Anderson dietro la languorosa scia lasciata da una lap steel. Un uni brano è cantato da Francesca Amati (Comaneci) (…).
I pezzi del Guano sono generalmente sono insonorizzazioni, impressioni che acquistano sfumature diverse attraverso un ricco parco strumenti gestito da un altrettanto ricco parterre di collaboratori. Un occhio di riguardo alla composizione pianistica ed uno a quella tipicamente morriconiana, con il twang western al servizio di un’America post-depressione, di frontiera e doomy. La modernità ha il sapore della contaminazione ed entra con la drum machine che definisce Barrjo Dog in una sorta di nu-blue grass.
(…) Ricerca musicale, contaminazione multidisciplinare, pura e semplice fascinazione: la testimonianza sonora dei Guano Padano è la riprova di come il discorso sul Nuovo Mondo sa sempre di attualità. Mike Patton intanto continua ad investire sulla band pubblicando anche “Americana” su Ipecac (come il precedente disco) per il mercato internazionale. Fabio Polvani
Link:
www.guanopadano.it
https://it-it.facebook.com/pages/GUANO-PADANO/128526000583127
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Apertura: ore 21.00
Inizio del concerto: ore 22:00
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