JACARE´
Nel 2003 nasce il progetto Jacaré dall’incontro tra la giovane cantante Cristina Renzetti ed il polistrumentista Rocco Casino Papia, provenienti l’una dalla musica brasiliana (suona in Italia, Portogallo e Brasile con numerosi musicisti) e l’altro dalle musiche balcaniche e dalle contaminazioni world-jazz (suona in Italia, Slovenia, Svizzera e Kosovo con vari progetti).
Dopo tre anni di intensa attività concertistica in duo, Jacaré è ormai un piccolo alligatore (“jacaré”, appunto, in portoghese) che si immerge nelle musiche del mondo riaffiorando ora in calme atmosfere jazz, ora nel samba e nello choro, per poi tornare a covare le proprie composizioni sulle sponde della canzone d´autore.
La band attuale, infatti, propone un’idea originale di canzone d’autore arrangiata con eclettismo, raffinatezza e potenza: la sezione ritmica, affidata a musicisti di grande esperienza come Marco Zanotti (Laquidara, Machado, Tavares…), Davide Garattoni (Martinis, Maver, Arcoiris…), Davide Bernaro (Zalambani Ensamble…) e l’eleganza di solisti come Giancarlo Bianchetti (per anni al fianco di Vinicio Capossela, C. Atti, A. Tavolazzi, P. Tonolo…) e Tim Trevor-Briscoe (promessa del jazz di ricerca con Comanda Barabba ed altri), completano le composizioni e i testi del duo Papia-Renzetti.
Intanto, durante un soggiorno a Rio de Janeiro, Jacaré prende contatto con l’ambiente musicale carioca e tra una “canja” (la jam session brasiliana) e l’altra, nasce l’idea di comporre e registrare un brano ispirato allo choro (la musica strumentale carioca) con musicisti di grande fama ed esperienza come Rogério Souza (Nò em pingo d’agua), Rodrigo Lessa e Sérgio Krakowski (Maria Bethania, Tira Poeira).
Jacaré ci prende gusto e, tornato in Italia, si precipita in studio per registrare gli altri dieci brani originali che completeranno il primo disco della band: “Il Primo Passo – canzoni anfibie tra jazz e musiche del mondo” (IRMA Records – 2007) con la partecipazione di preziosi ospiti tra i quali Silvia Donati, Dimitri Sillato e Maurizio Piancastelli.
Il lavoro è un eclettica amalgama di melodie ispirate e armonie ed arrangiamenti complessi all’interno della ricerca di una nuova musicalità della parola italiana e portoghese ed è pensato, composto e arrangiato per il live, come quasi intermante live in studio, viene registrato.
Appena nato, Jacaré viene subito notato: vince il festival ICEBERG 2007 (“per la freschezza creativa all´interno di un raffinato esercizio di stile e per l´impeccabile qualità della performance”), suona nel Bologna Jazz Festival 2007 (in cartellone con C. Corea, B. Meldhau, R. Cuber), nel festival “Jazz al Baraccano” (Bè BolognaEstate 2007), nel Festival del Mandorlo in Fiore di Agrigento (in cartellone con Dulce Pontes e Roy Paci & Aretuska), chiude il Festival “la Stanza” di Senigallia (in cartellone con Bob Broznam) ed il Festival “Via Cava” di Grosseto; suona al RoxyBar, accompagna e sonorizza le letture del gran finale del festival “Ad Alta Voce 2007” (con E.Brizzi, M.Fois ed altri); è ospite della trasmissione “Brasil” su Radio RAI UNO, di “Taccuino Italiano” di Radio RAI INTERNATIONAL e su Radio Città del Capo di Bologna (Popolare Network).
Nel mesi di Marzo e Aprile 2008 sono sarà in tournèe in Brasile, suonando a Rio de Janeiro, São Paulo, Belo Horizonte e Niteroi per presentare “il Primo Passo” con la partecipazione di musicisti locali come Sergio Krakowski, Rogerio Souza ed altri.
VERO TRIO NORDESTINO
Il Forró è un tipo di musica tradizionale proveniente dal sertão del Nord Est, o regione interiore. Il suo stile è un insieme di ritmi europei, africani ed indigeni fortemente caratterizzati dal suono della fisarmonica e degli strumenti percussivi (triangolo, zabumba e pandeiro).
Le origini del forró sono alquanto dibattute. La versione più popolare è quella che coinvolge gli Inglesi di ogni ceto. Infatti in questo racconto, un gruppo di Inglesi settlers residenti in Pernanbuco (una stato della regione Nord Est del Brasile) gestivano una taverna che ospitava danze aperte a tutte le persone dell´area indipendentemente dal loro sesso o ceto sociale. Essi chiamarono tali danze "For all", che fu trasformato dagli abitanti di lingua portoghese in forró. Questo è il racconto tipicamente narrato dai musicisti del ventesimo secolo.
Un´altra spiegazione è stata offerta dallo studioso di storia culturale Câmara Cascudo. Cascudo sospetta che il termine venga da una parola africana forrobodó, che significa festa rumorosa, revelry, agitazione, animazione, vitalità.
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