L’ENFANCE ROUGE bruciata/consumata tanto dalla musica quanto dalla letteratura, invita EUGENE S . ROBINSON sul palcoscenico ed oltre, per un trattato consegnato nel silenzio di una notte ardente, cupa e luminosa. Ovvero, come essere di una estrema violenza E selvaggiamente intellettuali.
Oltre il muro del suono.
Cantante di Oxbow, giornalista per The Wire, LA Weekly, Vice et Hustler Magazines, invitato di lusso per Xiu Xiu, Lydia Lunch, Barry Adamson, Dead Kennedys e biografo di Neurosis, Eugene S . Robinson è conosciuto inoltre per i suoi scritti Fight, Everything You Ever Wanted to Know About Ass-Kicking but Were Afraid You’d Get Your Ass Kicked for Asking, una enciclopedia riccamente illustrata sul combattimento da strada, e A long slow screw, romanzo di una settimana furiosa nella Brooklyn degli anni ‘70.
Trio atipico e cannibale, L’Enfance Rouge non ama i miti.
E’ libera, elettrica, violenta.
Condivide letti ed palcoscenici con Eugene S. Robinson.
L´Enfance Rouge
Un trio franco-italiano, a volte un quartetto magrebino-europeo, con base tra Berlino e Borj El Khadra.
Più di 1800 concerti dal 1995, da Vilna a Tibilisi, da Swinoujscie a Siviglia, da Parigi a Siracusa ; festival, teatri e club, nei campi profughi sloveni e croati durante l´ultima-penultima-terzultima-quartultima guerra.
Avant-rock, atonale e elettrico. Senza direzioni musicali né frontiere geografiche o artistiche. La stampa europea ne parla come di un incrocio tra introspezione ed accelerazioni, tra cerebralismo e fisicità, groove e trance.
BAR-BARI, il nuovo album del trio, è stato pubblicato nel febbraio 2011.
TRAPANI ~ HALQ AL WAADY, registrato tra Tunisi (TN) e Lecce (I) fu il primo passo verso la musica araba. Una certa elettricità pan-occidentale fusa con i fasti della musica orientale. Sinergia creativa tra larsen, feed-backs e questi famosi quarti di tono della musica dell´oltre-mediterraneo. Gli arrangiamenti erano firmati da Mohamed Abid, maestro incontestato di ´oud all´interno dell´ Orchestra Nazionale de la Rachidia, compositore e insegnante presso l´Istituto Superiore di Musica di Tunisi. Trapani-Halq al Waady : una linea Nord-Sud. Trapani , ultimo porto europeo ; Halq al Waady, primo porto "Ifriko".
Se l´occidente si chiude, i suoi musicisti saranno internazionalisti. Precisando che da un lato come dall´altro del Mediterraneo, non c´era nessuna volontà di realizzare una world-music ben formattata e alla moda, ne alcun turismo/orientalismo o colonial/intellettualismo.
Da gennaio 2010, l’enfance rouge costruisce un nuovo ponte assieme al celebre cantante arabo LOTFI BOUCHNAK.
Tra sangue e poesia, nel 2012 l’enfance rouge ha lanciato un urlo nuovo con EUGENE S. ROBINSON (Oxbow).
Oxbow
L’uomo nero arriva da San Francisco, a prenderti per il collo, capovolgerti e bistrattare il tuo sistema nervoso sino a farti chiedere perdono per ogni laissez faire.
Niente può essere come prima. Eugene Robinson esiste per fomentare la tua rabbia, e gli Oxbow per perfezionare il tuo pugno nello stomaco del mondo.
Personaggi sordidi, complessi, difficili da comprendere nella scelta di abbracciare la causa di un blues-noise livido e fiero di ogni ferita ricevuta e inferta, nel prendere a calci e testate la realtà, con basso arcigno e un utilizzo della voce drammaticamente selvatico. Un’attitudine che emerge prepotentemente in tutta la sua anarchia già in “Serenade in Red”, corsa forsennata a dar la caccia ai propri incubi, detrattori, inquisitori e puttane angeliche.
Tracce sparse raccontano di un omone schizoide, fighter and fucker, un poeta metropolitano che sale sul palco vestito di tutto punto, ma è già pronto ad agitarsi e agitare, a spogliarsi, a grondare sudore dal corpo roccioso, sino al delirio o all’indignazione collettiva.
Difficile restare indifferenti, e impossibile non stupirsi di fronte alla ricerca di un’introspezione che fluidifichi il dolore, senza alterarne l’acritudine di fondo nell’apporvi un’orchestra d’archi.
“The Narcotic Story” mostra degli spiragli di luce inediti, un dramma gonfio di emozione e alterazione ("The Geometry of Business”), invocazioni alternate a imprecazioni (“Down A Stair Backward”), pot pourri di lacrime indifese e ruvidi lamenti (“She Is A Find”, “Frankly Frank”), simulazioni di violente auto-difese risolte in ripensamenti a bassa voce (”A Winner Every Time”), deformità elettrificate a ricompattarsi nell’intermezzo d’arco fiabesco (“Frank’s Frolic”), aprendo con charme di ignota femmina (“Intro”) e chiudendo nell’ombra della propria, inquieta malinconia all’alba di una notte insonne (“ It’s the Giving. Not the Thinking”).
Chiedere di più sarebbe pretenzioso, un oltraggio a un modus politicamente scorretto che, rammentandoci in brevi flashback il cinismo e la lucida follia di una storia vecchia e nuova a nome David Thomas, riesce, in anni di patina indecentemente modaiola, a sfondare la muraglia di un triste disincanto critico.
Quanto basta per credere ancora all’heavy rotation.
Ondarock
http://www.enfancerouge.net
http://www.theoxbow.com/
http://www.eugenesrobinson.com/
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