Come scrittore, oltre che per il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, Rovelli è giunto alla notorietà nel 2006, con il libro Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un´analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Dal libro è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale che vede in scena lo stesso autore insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L´inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l´Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli.
Come musicista, dopo l´esperienza col gruppo degli Swan Crash (formazione musicale attiva nella seconda metà degli anni novanta sulla scena musicale toscana, che aveva pubblicato un unico cd autoprodotto, dal titolo GraviDanze Lievi), l´affermazione di Marco Rovelli come cantante è legata alla vicenda musicale dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d´esordio. Oltre che come cantante, la figura di Marco Rovelli si afferma all´interno del gruppo (che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana) anche come autore delle canzoni. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista, con il progetto Marco Rovelli LibertAria, con il quale nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell´ambito del Meeting Etichette Indipendenti.
Opere
* Corpo esposto, Memoranda, 2004.
* Lager italiani, Bur, 2006.
* Sacrifices, Stampa Alternativa, 2007; prefazione, cura e traduzione del testo di Georges Bataille.
* [a cura di, con Giulio Milani] I persecutori, Transeuropa, 2007 (antologia di narratori).
* Lavorare uccide, Bur, 2008.
* [a cura di] Con il nome di mio figlio. Dialoghi con Haidi Giuliani, Transeuropa, 2009.
* Servi, Feltrinelli, 2009.
* L´inappartenenza, Transeuropa, 2009.
libertAria
"libertAria è il nuovo progetto musicale di Marco Rovelli, dopo l’esaurimento della sua esperienza con Les Anarchistes, e libertAria è il nome che dà il titolo al cd, in cui il suo percorso di musicista confluisce con la sua esperienza di scrittore.
E nel percorso sono implicati a vario titolo – come co-autori ovvero come incontro da cui è nata un’idea – una serie di amici scrittori: Wu Ming 2, Erri De Luca, Francesco Forlani, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano.
Ma ci sono partecipazioni di altrettanto straordinari musicisti come Yo Yo Mundi e Daniele Sepe.
Alcune canzoni si legano direttamente ai libri scritti da Marco Rovelli.
Il campo canta di storie migranti legate a Lager italiani (BUR,) e al libro venturo, Servi (Feltrinelli).
Il dio dei denari è invece legata alle morti sul lavoro, su cui verte il libro Lavorare uccide (BUR).
E così Girotondo, una canzone che nasce dai tentati pogrom ai campi rom.
Altre canzoni sono legate ad altri libri: Indiana, scritta con Wu Ming 2 in margine a Manituana; La mia parte, canto a margine de Il coraggio del pettirosso, scritta con Maurizio Maggiani; L’odore del mondo, canto a margine di Gomorra.
E poi L’intimità, canzone che è il risultato di una riscrittura di un testo scritto appositamente da Erri De Luca."...
Recensioni
Mucchio Selvaggio - "LIBERTARIA" - di Federico Guglielmi
Lasciatosi alle spalle l’ottima esperienza con il "collettivo" Les Anarchistes, Marco Rovelli ha deciso di proporsi come solista; meglio ancora, come fulcro e motore del progetto LibertAria, giunto da poco all’esordio con un cd omonimo. Il musicista e scrittore toscano presenta così il proprio mondo espressivo, in verità allineato a quello del suo gruppo di provenienza: canzoni di lotta a base folk contraddistinte da arrangiamenti ricercati (fra gli ospiti, Yo Yo Mundi e Daniele Sepe) e intonate con un’enfasi mai eccessiva, il cui respiro (anche) letterario è sottolineato dai sodalizi stretti per la stesura di alcuni testi con autori quali Francesco Forlani, Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2. Il bilancio dice di una scaletta sempre intensa e piuttosto varia, con vertici nella compatta e trascinante Il campo, nelle programmatiche ed evocative La mia parte e Sbandati, senza dimenticare la rilettura di Lamento per la morte di Pier Paolo Pasolini di Giovanna Marini e la notevolissima L’odore del mondo, sorta di "aggiornamento" della mitica Briganti se more "nato da un’idea condivisa con Roberto Saviano".
Servi libro della settimana su Alias - recensione di Domenico Pinto
http://www.marcorovelli.it/marco_rovelli_testi_dett.asp?ID=413
Recensione al cd libertAria su Liberazione - La rivoluzione delle parole
Non ha perso la passione e l´ispirazione. Insegnante di storia e filosofia, scrittore, poeta e cantautore (non necessariamente in quest´ordine e non necessariamente inquadrato in un solo ruolo per volta), Marco Rovelli dopo aver chiuso l´esperienza con Les Anarchistes esce con un disco molto interessante ed ispirato: "LibertAria". Un titolo che è già una sorta di manifesto politico che nasce e si intreccia con la sua esperienza di scrittore sua e di alcuni "compagni di viaggio" come Wu Ming 2, Erri De Luca, Francesco Forlani, Maurizio Maggiani e Roberto Saviano per i testi e musicisti come Yo Yo Mundi, Daniele Sepe, Bianca Giovannini ed Eva Milan. Si tratta di un disco eccellente nella scrittura che si inserisce nella tradizione cantautoriale più prestigiosa. Delle sedici canzoni, alcune sono direttamente legate alla produzione letteraria di Rovelli come Il Campo (ispirata da "Lager Italiani", il "reportage narrativo" sui Cpt scritto nel 2006 e dal suo libro in uscita "Servi"). Oppure Il dio dei denari , il cui testo è ispirato dall libro "Lavorare uccide" sulle morti bianche. Partigiani, la Commune , il Sud ribelle, Genova 2001, nazioni indiane in rivolta, Pier Paolo Pasolini... Tante le ispirazioni che conducono però su un´unica strada: la necessità, la voglia, la poesia di una vita liberata per tutte e tutti dove ognuno possa avere la sua parte di anarchia. Chiude il disco una versione live di Sante Caserio suonata con l´orchestra di Daniele Sepe. Duro, senza sconti, dedicato a chi crede che anche in musica «le rivolte sono una festa che non ha padrone».
Sandro Podda
http://www.marcorovelli.it/
http://www.myspace.com/marcorovellisbandati
http://alderano.splinder.com/
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