Morkobot è un nome che non ha bisogno di molte presentazioni in quanto vecchia conoscenza del panorama metal più estremo.
I tre, Lin, Len e Lan, non scendono a compromessi partorendo per l´occasione qualcosa di veramente terrificante. “Morto”, preceduto da “Morkobot” e subito dopo da “Mostro”, è l´ultimo della trilogia.
Tre brani (in realtà un´unica lunga traccia) mammuth per un totale di quaranta minuti disturbanti, allucinatori e radioattivi come uranio. Le lezioni che la band ha assorbito provengono da vari “mostri” (giusto per rimanere in tema) sacri: dalla psichedelia dei Pink Floyd alla densità magmatica degli Ufomammut, passando per la follia dei Melvins e dei Guapo.
Siamo di fronte a materiale incandescente e, a dispetto del titolo, nei bits di questo cd non c´è nulla di “morto”. Tutto si muove con lentezza titanica, si annoda nelle viscere, s´attorciglia nelle sinapsi.
La musica produce gangli capaci di irretire l´ascoltatore. Un disco d´immenso spessore e, sebbene il freddo ammanti l´universo dal quale proviene la voce di “Morkobot”, ricco di profondo calore. L´imponente violenza sonora viene manipolata con maestria dai tre colpevoli di questo lavoro.
Pochi i momenti rarefatti e quasi sempre preludio d´esplosioni. Una continua lotta fra bene e male, fatta di visioni lisergiche, di viaggi fra i gelidi varchi inter-stellari.
Da comprare ad occhi chiusi, ma si astenga chiunque abbia dei problemi a digerire il "rumore" prodotto da una band che a volte flirta anche con un certo Robert Fripp!!
Sin dagli albori delle prime galassie la voce di MORKOBOT riecheggiava solenne oltre le atmosfere sature di gas dei pianeti in evoluzione.
Dominatore delle forze magnetiche e regolatore ancestrale dei flussi di coscienza, Morkobot è tornato a farsi sentire anche sulla terra attraverso i suoi tre messaggeri LIN, LAN, LEN brutalmente sottomessi al suo volere.
Morkobot è un suggestivo ibrido sonico che mescola space-psych-postrock nel suo calderone strumentale.
Un´atmosfera magmatica e liquida trasporta l´ascoltatore in un mondo psichedelico e caotico in cui le vibrazioni diventano dense come colla, la luce e il buio si rincorrono in un continuo mutare di frastuono lisergico: si passa da momenti di potente rabbia ad improvvisi silenzi e pause di lento divenire e viceversa.
Dopo l´esordio nel 2005 con “Morkobot”, la band dà alla luce Mostro, un´esperienza sensoriale in cui molteplici generi musicali si mescolano divenendo così estremi che una definizione per descrivere la musica diventa impossibile.
Da John Zorn ai Black Sabbath, dai Pink Floyd ai Primus, dai Godflesh agli Hawkwind... il passato ed il presente sembrano mescolarsi in un calderone sonoro in continua mutazione.
Nel 2008 esce MORTO, il capitolo finale della trilogia "Morkobottiana".
Dopo "Morkobot" e "Mostro", il trio chiude il cammino iniziato con l´album omonimo realizzando una traccia unica di 40 minuti, in cui i due bassi e la batteria si intrecciano dando vita ad un incredibile labirinto di suoni.
Con questo disco i Morkobot raggiungono la loro maturità artistica, focalizzando al massimo il loro potenziale con un disco eccezionale.
Questi sono i veri Morkobot, il resto è Morto.
DISCOGRAFIA:
- "MORKOBOT" - 2005 - Lizard Records/Airbag records
- "MOSTRO" - 2006 - Supernaturalcat
- "MORTO" - 2008 - Supernaturalcat
BAJIJI è un progetto che nasce nell´inverno del 2004 dalla mente di tre individui disturbati, come sideproject dell´ensemble psichedelico MIBAASD, nato nel vicentino ancora nel 2002. Ai due membri fondatori Cirpo (basso, voce, effetti) e Tarez Z (chitarra solista), si affianca il funambolico batterista Alessio L. Turpe, con le sue assordanti ritmiche cacofoniche.
Il trio registra nel 2005 due demo, con diverse lunghe composizioni psichedeliche alternate a divertissment dal sapore più avanguardistico. Le sonorità spaziano dal rock progressivo anni ´70 allo stoner, non disdegnando l´elettronica anni novanta e l´acid jazz.
Alla fine del 2005 il trio promuove iniziative volte alla ricerca di nuove sonorità, e organizza una jam session memorabile dal titolo "kitchen disorder" in cui tutti i musicisti dei gruppi che provavano al tempo nei BC studios vengono pregati di suonare una cucina, con tutti i suoi mobili, soprammobili e accessori.
Il gruppo prende una pausa durante gli anni seguenti, nei quali Cirpo e Tarez Z. si uniscono al batterista Marco J. Boni per formare i J-Tarpo, altra leggenda dell´est Vicentino.
http://www.myspace.com/morkobot
http://www.morkobot.splinder.com/
http://www.supernaturalcat.com
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