ongapalooza è il festival itinerante organizzato da Boring Machines per festeggiare i primi cinque anni di attività dell´etichetta. In questi cinque anni sono stati prodotti più di trenta titoli, tutti con una estrema attenzione sia alla musica data alle stampe che ai packaging, rigorosamente assemblati a mano. In questi anni Boring Machines ha avuto grandi soddisfazioni, brani dei propri artisti inclusi nelle compilation di The Wire, ottime recensioni in campo internazionale, e magnifici tour dei propri artisti in ogni angolo di Europa e Stati Uniti.
Satan is my Brother plays l´Inferno (Milano Films, 1911)
Satan is my Brother è un quintetto proveniente da Milano che suona musica per immagini in movimento. Non una colonna sonora che sottolinea fedelmente le scene di un film, ma piuttosto un commento sonoro al film stesso.
Il loro primo disco omonimo del 2007 è il commento sonoro di un film girato da loro stessi sulle tangenziali attorno a Milano ed è la rappresentazione di una notte senza fine, le Lost Highways di Lynch in loop continuo come senso di paranoia della vita metropolitana a Milano. Dark ambient mischiata a free jazz e ad un groove nero ed incessante, un tunnel buio senza via di uscita screziato dal noise fuori controllo delle elettroniche. "Soffocare o essere soffocati?" si chiedeva il gruppo.
Presentano ora il loro nuovo lavoro, "A Forest Dark", nato come commento sonoro al film muto del 1911 "l´Inferno" ispirato al viaggio di Dante come raccontato nella Divina Commedia. Il suono del gruppo si espande e diventa più espressivo, mantenendo l´impianto elettronica/dub/jazz ma ponendo un maggiore accento su alcune parti melodiche.
Il disco uscirà a Maggio su Boring Machines e verrà presentato in anteprima in occasione dell´Ongapalooza.
myspace.com/satanismybrother6
Be Invisible Now!
Be Invisible Now! è un moderno corriere cosmico. Dell´epopea kosmische/kraut dei pionieri dell´elettronica degli anni ´70 mantiene la passione per gli strumenti analogici, innestando però elementi di novità mutuati dall´abstract sound degli Autechre e dai beat asincroni di John Wiese. Be Invisible Now! ha all´attivo due dischi su Boring Machines, Neutrino del 2007 e lo split con Expo´70 del 2008, e uno a nome Be Maledetto Now! in tandem con Nihil is Me/Maledetto.
Ha creato musiche per la crew di videomapping Apparati Effimeri, avendo l´occasione di sonorizzare installazioni audio/video in vari festival europei, presso la Galleria degli Uffizi e di collaborare con Ferrari a Maranello per il lancio di una delle nuove auto.
Nell´Agosto del 2010 è stato protagonista di un minitour che lo ha visto suonare al Locarno Film Festival, in due gallerie d´arte a Berlino e in un party selvaggio nei sotterranei di Amburgo.
beinvisiblenow.net
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I Satan is my brother sono un quartetto milanese dall’insolito organico: basso, batteria, trombone e sax ampliato da incessanti e ossessivi strati di elettronica. Hanno all’attivo un disco uscito sotto Boring Machines che è una specie di colonna sonora di un viaggio notturno dai sapori lynchiani.
Il film che sonorizzano questa sera invece è uno dei primi lungometraggi della storia del cinema italiano ed è la messa in scena della prima cantica dell’opera di Dante: dai ricordi della terza superiore potrete ripassare l’intera parte del poema dantesco.
FILM: L´Inferno
REGISTA: G. De Liguoro, A. Padovan, F. Bertolini
NAZIONE, ANNO: Italia, 1911
GENERE: drammatico
"Nome geniale per un progetto che vede coinvolti due Yellow Capra: Luca Freddi (basso, tastiere, effetti, laptop, field recordings) e Alessandro Midlarz (sax, tastiere).
Del resto, l’ironia - dato da tenere presente anche qui - non manca nemmeno agli autori dell’eccellente Chez Dédé, basta leggerne i titoli: “Il Mozzicone Di Morricone”, “Porco Io”, “Gazebao Papetti Crack (Sunday Bloody Samba)”… Nulla di cui stupirsi, insomma, senza scordare che la prima apparizione del fratello di Satana sulla compilation First Aid Kit della Chew-Z si chiamava “Lunch With Trotsky”…
L’album è composto da tre tracce buie a commento di un viaggio notturno lungo l’autostrada Milano-Torino, ecco perché tutti hanno colto l’occasione per citare Lost Highway, il noir postmoderno di David Lynch, e la sua colonna sonora, riferendosi - visto il genere proposto dal gruppo - ai pezzi di Angelo Badalamenti. Paragone lecito, anche se i brani sono diversi e meno nei canoni, di sicuro consciamente più ossessivi. In primis, sorprende l’uso dell’elettronica e come essa si integri perfettamente con gli strumenti tradizionali del jazz: loop ipnotici, effetti e campionamenti molto azzeccati e un po’ retrò (siamo su Boring Machines, no?). Non si tratta però di Lustmord, perché questo rimane un disco “suonato”, infatti i colori dati dall’intrecciarsi di sax e trombone sono unici, inoltre, in un secondo momento, emerge il lavoro sul groove di basso e batteria, sotterraneo eppure capace di increspare un po’ la superficie nera dell’album.
A un primo ascolto Satan Is My Brother è la giusta colonna sonora per un film noir, al secondo il film non serve: è sufficiente la musica a creare la visione."
Audiodrome
"Suoni che arrivano da lontano.
Disorientanti nel buio.
Ci si guarda intorno, finché arrivano un basso ipnotico e scurissimo e una battera minimale.
Giungono anche sassofono e trombone e i suoni si fanno sempre più scuri.
Una spirale narcotica.
Il disco rappresenta un viaggio in cui si è guidati dagli strumenti, dai campionamenti, dai fruscii; la cui meta è pura illusione. Il ritmo rallenta per poi riprendere, sale e scende d’intensità, non sono crescendo epici, ma alterazioni lievi, si aspetta sempre che succeda qualcosa, è proprio questa tensione a mantenere alta l’attenzione.
Potrebbe sembrare ostico o noioso, ma in realtà se ci si lascia trasportare, chiudendo gli occhi, si arriva alla meta senza accorgersene, allora si scopre di volerne ancora e si preme il tasto play perchè si ha voglia di continuare la corsa.
Il viaggio continua.
L’ascoltatore non viene mai sommerso dai suoni, quando cresce l’intensità, i field recordings ed i campioni lasciano spazio agli strumenti elettroacustici, quando questi tornano a dissolversi ritornano gli effetti elettronici in un equilibrio precario ma proprio per questo poetico.
Un buon disco, ostico solo ad un ascolto superficiale. Già al secondo ascolto si può rispodere alla domanda dell’inlay: suffocate or to be suffocated?
Dal vivo i quattro musicisti suonano nell’ombra ed alle loro spalle viene proiettato la loro idea del viaggio che vogliono suonare: in auto, di notte, su strade poco trafficate dove l’asfalto attraversa una periferia campestre e non una movimentata città.
La proiezione è un’ottimo abbinamento alla musica, ma io sinceramente consiglio di chiudere gli occhi e lasciar viaggiare la mente."
Storia della musica
Be Invisible Now!
Anche in Italia qualcuno sta provando a rispolverare i vecchi suoni, i vecchi immaginari valvolari, e questo qualcuno è Be Invisibile Now! al secolo Marco Giotto. Nel suo primo disco, Neutrino, sorta di concept album dedicato appunto ai neutrini, Giotto riprende a trafficare con strumentazioni e soluzioni d’antan. Tastiere Roland e Korg d’epoca e sintetizzatori valvolari, per una generale atmosfera retro-futirista anni ’70 che collide in egual misura con Klaus Schulze e John Carpenter. In brani come Antiparticella e Sarin il Nostro non fa mistero dei suoi riferimenti arrivando addirittura ad una sorta di “mimetismo sonoro”, cercando a tutti i costi di suonare come un vecchio corriere d’epoca, piuttosto che come un epigono degli anni 2000.
L’utilizzo esclusivo di macchine analogiche per la produzione dei suoni dona infatti a Neutrino quel calore vivo tipico di quei lavori intesi come “viaggio” partoriti in piena epoca kosmische musik dalle menti di Klaus Schulze, i primi Tangerine Dream e la prima ambient di Brian Eno. Neutrino è un concept basato sugli studi scientifici internazionali sui neutrini rapportato alla comportamentalità degli esseri umani e si sviluppa in lunghe vibrazioni sinusoidali a metà strada tra una colonna sonora e un tappeto di rigogliosi borbottii analogici.
Recensioni
"Ecco un disco che suona talmente rétro da sembrare moderno e desueto. Be Invisible Now! è il progetto musicale del trevigiano Marco Giotto, uno con un passato in formazioni di varia natura, una collaborazione con i With Love e una passione per gli strumenti vintage anni ’70. Neutrino, il suo primo disco, è interamente suonato con strumentazione analogica deliziosamente old-fashion. Tastiere Roland e Korg d’antan, sintetizzatori valvolari e theremin a tutto spiano. Il risultato è un viaggio kraut cosmico senza via di fuga. Musica interamente strumentale dalle inevitabili fascinazioni cinematiche e dal carattere straordinariamente kitsch. Neutrino è una sorta di concept album sugli studi dei neutrini in relazione al comportamento degli esseri umani, ma soprattutto è un tour de force di nostalgia cosmica, che dimostra di aver masticato, digerito e risputato centinaia di dischi kraut degli anni ’70 avendo Klaus Schulze come sacra icona. In pratica sembra di ascoltare la soundtrack di un film di fantascienza anni ’60, qualcosa che comincia con il viaggio verso Giove e Oltre l’Infinito di 2001: Odissea nello spazio e si conclude nel mare magnum nebuloso di Solaris. Brani come Antiparticella e Sarin sono talmente cinematografici nell’andamento e anni ’70 nelle sonorità, che riportano apertamente alla mente le soundtrack del primo John Carpenter, quello dell’epoca a cavallo di 1997: fuga da New York e La Cosa. Un disco come questo, stracolmo di quelle vecchie e calde sonorità analogiche risalta di sicuro ora che la prassi è quella del freddo digitale made in laptop. Deliziosamente inattuale ecco un disco retro-futurista."
Sentireascoltare
"Niente da dire, arrivano sempre ottime novità da Boring Machines. Dopo il notevole debutto di My Dear Killer l’anno passato è questa volta il turno di Be Invisibile Now!, progetto nato nel 2001 dalla mente del trevigiano Marco Giotto, già attivo in passato in diverse situazioni sottobosco indie nostrano, tra cui d.Evil, Appel Pillar, Ceswick, oltre alla collaborazione con With Love per “I Love Cul De Sac”.
“Neutrino”, primo lavoro sulla lunga distanza - senza contare l’Ep uscito nel 2002 per Luna records - è stato concepito durante session di registrazione durate un anno, anche se non è dato sapere quale anno… Perchè qui si parla di vintagerie kraute, o meglio di elettronica analogica e strumentazione d’annata, onde sinusoidali e viaggi psichedelici.
Concept sugli studi dei neutrini in rapporto al comportamento degli essere umani l’album si snoda in cinque movimenti che fanno infatti rivivere l’epopea dei corrieri cosmici, dei Klaus Shulze e dei Tangerine Dream con particolare predisposizione ad accogliere esperienze di sperimentazione “alta“ di un Todd Dockstader piuttosto che di un Dick Raaijmakers.
Composizioni lineari che evolvono per accumulazione, raccattando nel tragitto ogni genere di suono, dalle frattaglie (quasi) dark-ambient dell’ottima “Sarin”, alle tossicità proto-industriali di “Super-K-82-83”. Nessuna rielaborazione quindi, ma neanche freddo citazionismo. Qui vi è sincera passione per un una musica pura, e che rivive magistralmente tra le maglie di “Neutrino”, ove giochi di frequenza e mareggiate radioattive perpetuano l’effetto di universi in collasso.
E mentre “Antiparticella (Double Beta Decay)" sfoggia plumbee rarefazioni d’ambient post-atomico, chiude magistralmente il discorso “Weather Report”, con movenze robotiche, e rumori stranamente familiari, eco di un altroquando perduto, ad affrescare un mondo non più umano, ma completamente assoggettato alle macchine. Un´immagine già vista, eppure mai come oggi così attuale."
Ondarock
http://www.boringmachines.it
http://www.myspace.com/satanismybrother6
http://www.beinvisiblenow.net/
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