Trio di Baltimora, ormai decano di un math-rock muscoloso ma ricco di varianti. Sono proprio dei matti gli Oxes, come si potrebbe anche intuire dal loro aspetto, nonchè per le leggende relative ai loro concerti che spesso assumono le sembianze di shows intimidatori.
Il loro debutto sulla lunga distanza è un vulcano di potenza ed acume.
Due chitarre e batteria, niente basso e ottima tecnica per un concentrato arzigogolato e contorto. Rocciosi passaggi donCaballeriani, fughe hard-metal, wall of sound di rumore bianco, brevi paresi spettrali di ruvido sound louisvilliano, persino qualche dolente momento bucolico (il finale di I´m From Hell), sono gli elementi essenziali di un disco intricatissimo che richiede parecchi passaggi per essere assimilato, ma sa soddisfare non poco gli amanti del genere.
Dentro c´è di tutto: post punk, hardcore, psichedelia, math rock e anche una spruzzatina di metallo. Il tutto eseguito con un´originalità sorprendente anche per chi è avvezzo ad ascolti simili. Tanti sono i riferimenti che vengono alla mente, tre in particolare: FUGAZI, HELMET, DON CABALLERO.
E come non raccontare di quando i tre avevano provato, riuscendoci, a catturare l´attenzione dei media stampando la prima versione in vinile di questo album con una copertina a dir poco provocatoria: sul fronte e sul retro facevano bella mostra scene di libertinaggio e dissolutezza con protagonisti gli Oxes stessi seminudi.
Replace the Battery è una band che vive e studia in provincia di Padova. E’ nata non molto tempo fa da quattro genitori dello stesso sesso, ha passato l’infanzia in compagnia di persone interessanti tra piccoli teatri dismessi, festival locali, furgoni d´annata e dannati, scampagnate con gli amici e tante serate di cui ricorda poco o niente. Nella sua cameretta ha i poster, ereditati dagli zii, di gruppi shoegaze dei primi anni novanta come, My Bloodie Valentine, Ride e Slowdive dai quali ha imparato ad essere languida e sognatrice. La psichedelia l’ha conosciuta ascoltando Spaceman3 e Earth. Quando vuole affascinarti parla il linguaggio di Explosion in the sky e Mogwai, quando si veste a festa aggiunge ai vestiti accessori elettronici stile Hood o Piano Magic. Nel 2006, grazie alla collaborazione con la neonata etichetta indipendente In The Bottle Records (Flap), esce il primo EP autoprodotto, realizzato nello studio allestito grazie all´impegno della band stessa e di numerosi altri musicisti che partecipano sia tecnicamente sia come parti attive in alcuni progetti musicali paralleli. Dopo la registrazione di questo primo EP Replace The Battery ha realizzato per In the bottle Records il primo album "DAILY BIRTHDAY" in uscita ad ottobre 2010.
BLOW UP (ottobre 2010) Enrico Veronese
“Per mantenere viva una tradizione è indispensabile trovare nuove fonti e spingerle nel corpo dell´immutabile con delicatezza e tenacia. Riesce ai Replace The Battery col post rock socialmente accettato, che dopo lo sprofondo graduale di Ten points a diventare colata di infinita densità, sciolgono nella fisicità la riserva mogwaiana per Against choppers, cadono stelle sul tappeto di elettronica dismessa durante la titletrack, mentre la voce assume peso nella bilancia di Remember me e i Pink Floyd sporcati di indietronica in Sonic silence divergono dalle tracce più ortodosse. Queste le coordinate per brani che deflagrano tutti nella gloria del feedback, onerosi di volumi alti: non può essere frutto del caso, quindi ci si compiace con i makers del progetto per il notevole spessore della formalità compositiva, contando magari su una loro emersione al di fuori dagli stretti ambiti territoriali.”
ALIAS (Il Manifesto) - Luca Gricinella
“Rock sognante e caldo in cui le parti strumentali s’impongono per drammaticità. I Replace The Battery vengono da Padova e il loro postrock in debito con lo shoegaze sembra una reazione ai paesaggi invernali della zona di provenienza – capita spesso che suoni simili siano anche una questione di paesaggio. Daily Birthday è un esordio interamente prodotto, registrato, missato e masterizzato dai cinque membri della band e che arriva dopo quattro anni dall’eponimo ep, come a rilevare un’assenza di frenesia riflessa anche nella musica. Suoni dilatati, a tratti struggenti, che deflagrano senza trambusti e si evolvono con armonia e linearmente, come un classico del genere. “
http://www.myspace.com/oxesonboxes
http://www.lastfm.it/music/OXES
http://en.wikipedia.org/wiki/OXES
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