I Pere Ubu esistono da ventitre anni. E, ancora più incredibilmente, la loro credibilità artistica è rimasta integra: al di fuori di qualsiasi trend, i Pere Ubu sono ancora in prima linea.
Il segreto della loro longevità è che sono un´entità musicale quasi unica. Creano musica che ha una forza, un respiro e una profondità che non hanno eguali. Sono incorrotti e incorruttibili. E tutto questo senza dovere per forza parlare di "avanguardia". Al massimo, come dice David Thomas, il perno su cui è ruotato il gruppo in tutto questo tempo, più che "avant-garde" è meglio parlare di "avant-garage", autoironica descrizione della musica dei Pere Ubu, che ugualmente non vogliono sentir parlare di dadaismo e surrealismo. Piuttosto parlano la lingua del Capt. Beefheart di Trout Mask Replica dello Zappa di Hot Rats, ma anche di Kick Out the Jams degli MC5, Smiley Smile dei Beach Boys e Super Fly di Curtis Mayfield. Nel mondo dei Pere Ubu, sotto il velo di apparente confusione, si celano alcune delle menti più lucide della nostra era.
Questa era la presentazione del concerto che i Pere Ubu hanno tenuto l´8 dicembre 1998 al Link di Bologna.
Ora che di anni ne hanno trentuno, arrivano al C.S.C. per presentare il disco nuovo in uscita a settembre sarà un´occasione per augurargli ancora lunga vita.
recensione del concerto a cura di Claudio Rocco su:
www.rumoremag.com/photogallery/pere_ubu_01.htm
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