Sergej Esenin (1895-1925) fu il più grande ed amato poeta russo della prima metà del novecento. Contemporaneo ed amico di Majakovskij, cantò anch´esso la rivoluzione bolscevica, ma con sguardo di dolore e rammarico per le sorti della Russia contadina, a cui il poeta era profondamente legato.
Contrariamente a Majakovskij, uomo di grande sobrietà e disciplina interiore, Esenin visse un´esistenza disgregata e dissoluta, pagando con la vita i suoi eccessi e le sue intemperanze: morì, Esenin, a soli trent´anni, "suicidato" dagli sbirri della CEKA, la polizia politica del neonato regime sovietico.
La sua amorevole affezione per la vita rurale e le tradizioni contadine, per la natura e per gli animali, e la sua visione del futuro, così carica di grandi speranze ma già gravida dell´incubo concentrazionario, fanno dell´opera di Esenin un punto di riferimento imprescindibile della poesia del novecento anche italiana, capace ancor oggi di affascinare ed avvincere coloro che volessero avvicinarvisi.
Accompagnato da Kole Laca alle tastiere e alle "diavolerie elettroniche", Pierpaolo interpreterà alcuni componimenti fra i più noti del poeta, nella bella traduzione di Eridiano Bazzarelli, fra questi Confessione di un Teppista - 1920, e L´Uomo Nero - 1925, ed altri meno conosciuti ma di altrettanta forza allegorica (Il Compagno - 1917; Lettera della Madre e Risposta - 1924).
La rappresentazione si concluderà con la lettura di A Sergej Esenin (nella traduzione di Guido Carpi), che Majakovskij scrisse in ricordo del poeta un anno dopo la sua tragica morte, poesia resa celebre in Italia dal compianto Carmelo Bene.
Recensione
MONZA - Pierpaolo Capovilla con Esenin! ha inagurato ieri sera Terra, stagione musicale del Teatro Binario 7. Il frontman de Il Teatro degli Orrori ha portato in anteprima nazionale il suo reading in tre atti, durante il quale ha interpretato con tutta la sua istintiva drammaticità alcune poesie di Sergej Esenin, poeta russo della prima metà del Novecento. Esenin era contemporaneo ed amico di Majakovskij, e, proprio come quest´ultimo, cantò la rivoluzione bolscevica, ma con sguardo di dolore e rammarico per le sorti della Russia contadina, alla quale era profondamente legato.
Pierpaolo Capovilla aveva già portato in scena alcune poesie di Majakovskij e con Esenin intende dunque proseguire la sua ricerca ed il suo viaggio con le opere di un altro poeta russo, facendosi accompagnare ancora una volta alle tastiere e alle "diavolerie elettroniche" da Kole Laca. Il leader de Il Teatro degli Orrori ha letto alcuni fra i componimenti più noti del poeta tra cui "Confessione di un Teppista" (1920), "L´Uomo Nero" (1925) ed altri meno conosciuti come "Il Compagno" (1917) e "Lettera della Madre e Risposta" (1924). La serata è terminata con la lettura di "A Sergej Esenin", poesia che Majakovskij scrisse in ricordo del poeta un anno dopo la sua tragica morte; il componimento fu reso celebre in Italia dal compianto Carmelo Bene.
Majakovskij aveva vissuto in maniera sobria a differenza di Esenin. Si racconta in particolare che quest´ultimo ebbe un esaurimento nervoso e fu ricoverato per un mese in un ospedale psichiatrico per sfuggire alla CEKA, polizia politica del neonato regime sovietico che oggi prende il nome di KGB, a cui non piacquero le critiche mosse dallo stesso Esenin nei confronti del regime. Nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre 1925 il poeta si tagliò un polso e il giorno dopo s´impiccò ai tubi del riscaldamento sul soffitto della sua camera dell´Hotel Angleterre a San Pietroburgo. Molti ritengono che il suicidio sia stato inscenato dalla CEKA, ma sta di fatto che Esenin morì a soli 30 anni, lasciando componimenti pieni di un´amorevole affezione per la vita rurale e per le tradizioni contadine, per la natura e per gli animali, oltre che ricchi di una visione del futuro carica di grandi speranze ma già caratterizzata fortemente dall´incubo concentrazionario.
Dopo essersi tagliato il polso Esenin scrisse con il suo stesso sangue una poesia recitata da Pierpaolo Capovilla quasi in conclusione di una serata durante la quale è riuscito a conquistare un pubblico "uguale e diverso" rispetto a quello che lo ammira già per le sue performance con Il Teatro degli Orrori.
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