Rachelle Garniez voce e fisarmonica
Jenny Scheinman violino
Matt Munisteri chitarre
RACHELLE GARNIEZ
Rachelle Garniez, cantante magnetica, raffinata polistrumentista (suona pianoforte, fisarmonica, chitarra, ukulele, claviola, xylofono, percussioni) e creativa compositrice, nata in una famiglia di musicisti (la mamma, Nancy, e' una affermata pianista classica), è da tempo una delle presenze più accattivanti della scena downtown newyorkese (collaborazioni con Dave Hofstra, Phillip Johnston, Joe Ruddick, Lori Carson). Rachelle riesce a miscelare in maniera del tutto particolare jazz, blues, country, ska, klezmer, latin e mille altri generi musicali nei suoi indimenticabili concerti, cavalcando influenze che vanno da Tom Waits a Rickie Lee Jones. Oltre alle sue numerose esibizioni come leader o sidewoman in America (nei club di NY come alla Carneghie Hall), o con gli zingari in Spagna o al Carnevale di Venezia, o all’International Accordion Festival di Vienna (dove concludera' questa turnee') , Rachelle è attiva su numerosi fronti: colonne sonore per film ('The Opportunists' con Christopher Walken e Cyndi Lauper, 'Chain of Desire' con Malcolm McDowell e Betty Anderson, 'Rave' con Nicole Thom), musica per danza (con la coreografa Keely Garfield, per la quale tra l'altro ha musicato, insieme a Marc Ribot, l'ultima produzione 'Disturbulance & Scent of Mental Love'), musica per teatro (sue le composizioni pure eseguite dal vivo nelle produzioni del Chelsea Bacon’s Breaker e del pluripremiato Grumbling Gryphons Travelling Children’s Theater, come in 'Pink 88', piece di teatro da strada a firma di Laraine Goodman). Nel 1996 fonda il suo gruppo The Fortunate Few con cui incide, per la propria etichetta Real Cool Records, Serenade City (1998), Crazy Blood (2001) e Luckyday (2003).
MATT MUNISTERI
Oriundo siciliano, strumentista straordinario e versatile, Matt Munisteri è oggi fra i più richiesti musicisti sulla scena di New York. Pe quanto giovanissimo, è velocemente diventato oggetto di una sorta di culto che ne ha fatto anche protagonista di una vera e propria moda a 'Downtown'. Non solo perché trattasi di un eccellente musicista, non solo per la sua capacità di imporsi nell'ambito dell'avanguardia (a fianco di Steven Bernstein e della Millenial Territory Orchestra, ad esempio) come della sapida rilettura dei 'classici', ma anche per un modo di porgere elegantemente teatrale e particolarmente affascinante, che sembra voler riproporre, in versione aggiornata, l'epoca di performer/entertainer come Hoagy Carmichael o Willard Robison, la cui linea interpretativa arriva sino ad artisti di oggi quali Tom Waits. Anche in Italia si parla ormai di questo straordinario fenomeno, se persino nel sito Internet di Patrizio Fariselli, fra i fondatori dello storico gruppo 'Area', è possibile trovare il seguente messaggio nel guestbook: Ti invito a sentire un giovanissimo di 21 anni sbucato fuori or ora: Matt Munisteri, oriundo italiano a NYC di terza generazione che tra l'altro e' su uno degli ultimi numeri di Down Beat: bene, questo ragazzino ha tirato fuori un disco assieme ad alcuni suoi amici con fisarmonica, contrabbasso, batteria, una trombetta esile esile ed usando volutamente una chitarra che dal suono si intuisce essere una semplice acustica da quattro soldi collegata ad un ampli Gibson da 30 w vecchio almeno di 50 anni! Bene questo e' un disco che, anche se fatto praticamente senza tecnologia, ti toglie il fiato e spazia dalle feste dipiazza siciliane ai suoni francesi (Django) allo swing anni trenta, ai tanghi argentini con spruzzate di Pat Metheny nel fraseggio ed... un pezzo di Bob Dylan swingato DA DIO alla fine! Non scherzo. Sentilo. Il disco si chiama 'Love Story', di Matt Munisteri e Brock Mumford ed e' un bagno di umilta' inflitto da un ragazzino di 21 anni (che, tra l'altro) e' anche il produttore!! Niente di più vero.
Collaboratore di artisti di punta della ricerca musicale a New York come Michael Blake o Wynton Marsalis, o di interpreti legati alla filologia o al mainstream quali Vince Giordano, Frank Vignola o i Flying Neutrinos, da alcuni anni Munisteri ha fondato Brock Mumford, gruppo musicale che, come evoca il nome (Mumford era il chitarrista nel mitico gruppo del leggendario trombettista Buddy Bolden) , intende ripercorrere alla luce della modernità le antiche strade del proto-jazz, dello Swing, dell'entertainment americano fra le due guerre mondiali. Una rilettura intensa e raffinatissima degli anni Venti e Trenta, che si nutre di un'infallibile musicalità, di un teatrale senso dello spettacolo, di una ricerca accurata nell'ambito di un repertorio vastissimo, vario e affascinante: Brock Mumford non si limita a soddisfare la necessità dei ricordi che richiede il revival, ma dipana una matassa storica che rivela in tutta la sua ampiezza le molteplici connessioni storiche e culturale inerenti il jazz, in quel ponte fra Europa e Stati Uniti che il jazz stesso ha costantemente percorso in ambedue i sensi. Non stupisce perciò che Munisteri e i suoi eccezionali accompagnatori (tutti artisti di punta della scena newyorkese, fra i quali spiccano lo straordinario fisarmonicista Will Holshouser, il trombettista Jon-Erik Kellso e il contrabbassista Danton Boller) si producano anche in una serie di affascinanti 'valse-musette', nonché nella rievocazione dei gruppi di Stuff Smith o del Quintette du Hot Club de France, oltre a presentare una serie di pagine che, da Bix Beiderbecke e Louis Armstrong a Hoagy Carmichael, da Fats Waller a Oscar Aleman e Django Reinhardt, da Irving Berlin a Louis Prima, rendono omaggio a un fenomenale periodo della storia della musica.
Chitarrista, cantante e compositore, Matt Munisteri è nato a Brooklyn, New York. Inizia prestissimo l'apprendimento musicale, esibendo una predilezione per il cosiddetto bluegrass. Nel corso dell'adolescenza I suoi gusti musicali si indirizzano verso l'intera cultura popolare americana, frequentando il ragtime, il jazz, il blues, così come Jimi Hendrix o Ornette Coleman. Diplomatosi presso la Brown University, Munisteri si trasferisce nuovamente a Brooklyn dove, dopo avere a lungo praticato il linguaggio del be bop, diventa uno fra i musicisti più richiesti di New York. Per quattro anni lavora come chitarrista e autore per il gruppo 'eclettico-rétro' The Flying Neutrinos, con il quale crea anche il disco The Hotel Child che, realizzato dal ben noto produttore Tommy LiPuma, contiene numerosi brani di Munisteri che spingono l'incisione fino al 6° posto nella classifica dei dischi jazz più venduti di Billboard. Il chitarrista incide anche con il celebre cantante Jimmy Scott, e collabora abitualmente con artisti provenienti dalle più disparate e divergenti aree musicali, come Vince Giordano and The Nighthawks, il sassofonista e compositore Michael Blake, il Jazz Composer's Collective, The Moonlighters, la violinista Jenny Scheinman, la fisarmonicista, cantante e compositrice Rachelle Garniez, oltre a partecipare alla messa in scena a Broadway del musical Swing. Nel corso della primavera del 2003, Munisteri s'è esibito al Lincoln Center di New York con Wynton Marsalis e The Lincoln Center Jazz Orchestra, nonché alla Carnegie Hall assieme a The Nighthawks con la The New York Pops Orchestra; ha inoltre partecipato a due omaggi discografici a Bix Beiderbecke ed è ospite costante di alcuni fra i più seguiti show televisivi americani.
JENNY SCHEINMAN
Eccellente violinista, Jenny Scheinman ha studiato all'Oberlin Conservatory nonchè a Berkeley, California. Appassionata di bluegrass e del folklore americano, è inizialmente attiva sulla scena di San Francisco, dove collabora sia con esponenti del jazz tradizionale che dell'avanguardia, come il Rova Saxophone Quartet, il clarinettista Ben Goldberg, la violinista Carla Kihlstedt. Trasferitasi a New York, collabora con Jim Black e Chris Speed, nonché con Norah Jones, Bill Frisell, Vinicius Cantuaria, Myra Melford, Nels Cline, Scott Amendola, Myra Melford e John Zorn. Ha inoltre inciso più volte a proprio nome, fra cui The Rabbi's Lover (Tzadik) con Russ Johnson, Adam Levy, Greg Cohen e Kenny Wollesen.
http:// www.rachellegarniez.com
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