In occasione del centenario dall’eccidio armeno (1915-2015) il CSC presenta :
in apertura
un progetto musicale di Giuseppe Dal Bianco
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Roberto Paci Dalò - clarinetto basso, clarinetto, live electronics (laptop + synth modulare)
“1915 The Armenian Files” è un progetto che collega tradizione con contemporaneità e cultura pop, con musiche e video originali: questi ultimi ideati assieme all’ambasciatore armeno a Roma.
1915 The Armenian Files è prodotto da Giardini Pensili in collaborazione con ORF Kunstradio, Clocktower New York, FuturePerfect Productions New York, Arthub Shanghai, Galerie Mario Mazzoli Berlino, Morphine Experience, Spazio Aereo Marghera-Venezia, Battiti Radiotre e altri. (http://www.giardini.sm/)
Il progetto è iniziato con una messa in onda non-stop di 24 ore su Radio Lada (radiolada.net) e che prevede poi la creazione di un film basato su materiali d’archivio intrecciati a riprese a Istanbul, Yerevan, Beirut.
Dopo aver assistito a un suo concerto a New York, John Cage ha scritto:
“in two worlDs roberto
the one of nAture and the other
the musicaL
One”
Ascolta la puntata di Radio 3 "Battiti" dedicata a questo progetto:
"In memoria di Padre Komitas"
Giuseppe Dal Bianco (duduk armeno, shofar, flauto traverso, flauti etnici)
Giuseppe Laudanna (tastiere, percussioni)
In memoria di Padre Komitas è un progetto musicale fortemente voluto dal musicista vicentino Giuseppe Dal Bianco, in occasione del centenario del genocidio degli armeni che si è celebrato il 24 aprile 2015, in Armenia e nel mondo.
100 anni sono trascorsi dal Metz Yeghern " il grande male". Un male che ha portato alla morte circa un milione e mezzo di persone.
Nella notte fra il 23 e il 24 aprile del 1915 vennero arrestati per primi alcune centinaia di intellettuali per essere in seguito deportati e uccisi. Tra questi c'era anche Padre Komitas, una figura nota agli armeni di tutto il mondo, una sorta d'icona.
Komitas non venne ucciso, si salvò, ma dovette assistere alle peggiori atrocità verso il suo popolo e all'uccisione di molte persone per le quali nutriva molto affetto.
Nel 1919, a causa di tali sofferenze, Komitas accusò una grave malattia mentale che lo porterà alla morte nel 1935. Dolore e sofferenza che lo portò alla follia, al silenzio, al rifiuto della musica che egli aveva tanto amato in tutte le sue espressioni.
Egli fu infatti cantore, direttore di cori, compositore, etnomusicologo, paleografo musicale, riformatore della liturgia musicale.
Il concerto è dedicato alla sua memoria.
Protagonista sarà il Duduk armeno, meraviglioso strumento a fiato simbolo dell'Armenia.
Un oboe costruito in legno di albicocco e dotato di una grande ancia doppia che gli conferisce un suono caldo e vellutato, capace di evocare passione, ritualità, sofferenza e malinconia.
Si dice che nessun altro strumento sia capace di esprimere le emozioni del popolo armeno meglio del duduk.
In questa occasione - al CSC - il Duduk sarà suonato da Giuseppe Dal Bianco, flautista, polistrumentista ed esperto di strumenti a fiato del mondo e accompagnato dal pianista Giuseppe Laudanna che ha curato anche gli arrangiamenti di alcuni brani di Komitas.
BIO
Roberto Paci Dalò ha presentato le proprie opere nei principali teatri, festival e musei in Europa, Cina, Giappone, Russia, Medio Oriente, Israele, Africa, Canada, Usa, Messico, America Latina. Ha collaborato tra gli altri con Kronos Quartet, Fennesz, Robert Lippok, Sacri Cuori, Almamegretta e Massive Attack.
È vincitore del Premio Napoli 2015 per la cultura e la lingua italiana
Giuseppe Dal Bianco flautista e polistrumentista, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. È docente di flauto traverso e Direttore Artistico della rassegna concertistica Aprile Musicale a Malo.
Per diverse compagnie teatrali esegue dal vivo le musiche di scena in numerosi spettacoli e collabora con molti altri musicisti in vari ambiti musicali.
Da diversi anni si dedica allo studio degli strumenti a fiato etnici, frequentando anche numerosi seminari di studio presso la Fondazione Cini di Venezia, dove segue anche i seminari di Duduk armeno tenuti dal M° Gevorg Dabaghyan.
La sua grande passione e interesse per gli strumenti a fiato lo ha portato a raccogliere e collezionare 260 strumenti provenienti da ogni parte del mondo, gran parte dei quali li usa nei suoi concerti.
Ama incontrare musicisti e costruttori di strumenti per conoscere più a fondo gli strumenti del mondo che suona e la cultura dei popoli.
Ha inciso due cd (Senza ritorno e Perpetuo vagare) che raccolgono le sue composizioni strumentali. E' in uscita il terzo CD dal titolo "Noi siamo le stelle" al quale hanno collaborato anche i pianisti Giuseppe Laudanna e Maria Zocchi e la cantante Katy Marcante.
Giuseppe Laudanna è nato ad Airola (BN) il 9 Gennaio 1964.
Ha conseguito il diploma di Pianoforte nel 1987 presso il Conservatorio Di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Successivamente si è diplomato in Musica Jazz presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.
Numerose sono le sue collaborazioni e concerti in particolare nel campo della musica Etno-World: Eugenio Bennato, Pietra Montecorvino, Patrizio Trampetti, Marisa Sannia, Mimmo Epifani, Marco Zurzolo ed altri. Ha partecipato alla realizzazione di diversi CD tra cui: Eugenio Bennato: Mille e una notte fa, Taranta Power, La stanza dello scirocco (Colonna sonora del film con Giancarlo Giannini); Pietra Montecorvino: La Stella del cammino; Mimmo Epifani: Chilli Band – Marannui; Marco Zurzolo: Lido Aurora. Ha partecipato al film “Fondali Notturni” di Nino Russo con Massimo Ranieri ed Ida De Benedetto ed alla colonna sonora del film “Voglio stare sotto il letto” con Mario Scaccia, Rocco Papaleo, Giorgio Pasotti, Michelle Hunziker.
Attualmente collabora con il polistrumentista vicentino Giuseppe Dal Bianco.
LINK UTILI
https://www.facebook.com/Roberto-Paci-Dalò-Official-112704592171620/timeline/
https://it-it.facebook.com/giuseppelaudanna
https://it-it.facebook.com/giuseppedalbianco
Nel corso della serata avremo in anteprima delle copie dei seguenti due volumi, appena ristampati dopo che erano andati esauriti, di Paolo Cossi.
Medz Yeghern - Il Grande Male:
144 pagine in bianco e nero, Hazard Edizioni - settembre 2015
Ararat - La montagna del Mistero:
112 pagine in bianco e nero, Hazard Edizioni- settembre 2015
Per info: http://www.hazardedizioni.it/
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Inizio ORE 21.30
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