Secondo album per i veneziani The Transisters (dalla cui costola nascono i Wora Wora Washington) a meno di due anni dal precedente ‘Under Control’, che veniva registrato, curato e mixato da Geoff Turner (New Wet Kojak e fonico nel giro Dischord). Venticinque minuti di tensioni elettriche, di compulsioni e nevrosi. Che corrono sulla lama di un rasoio. L’uso di strumentazione analogica, l’utilizzo di un synth mai invadente, le maligne voci filtrate (Mark E. Smith è dietro l’angolo), il basso cardiaco affogato nell’oscurità post punk e l’asciutta durata totale, fanno di ‘How To Irritate People’ un (grande) disco spedito e riuscito. Come scrivemmo per la correlazione WWW, se ti cimenti in un certo tipo di musica che impone urgenza, snellezza, impatto e calci in faccia, quella musica la devi (fottutamente) suonare alla grande. Altrimenti meglio continuare gli studi e il lavoro ai mercati generali. Dalla laguna ancora una conferma. E ora alzare il volume!
Schiele
Gli Schiele sono tre musicisti originari della provincia di Vicenza, giunti al secondo album.
"Pictures Of Mountains" è stato registrato sotto la supervisione di Giovanni Ferliga e Giulio Favero del Teatro degli Orrori, che interviene anche con la chitarra in "My Death", liberamente tratta dall´omonimo libro di Raymond Carver.
Dal titolo e dai contenuti musicali e lirici dell´album si sprigiona tutto l´amore di Damiano, Livio e Luca per la montagna, con le sue asperità, le difficoltà che pone, ma anche con i meravigliosi paesaggi impressionistici che è in grado di regalare.
Noise e armonie si rincorrono per tutti i cinquanta minuti di "Pictures Of Mountains", ripieno di un senso di claustrofobia continuamente squarciato da lampi di grandiosa luminosità musicale, con picchi di assoluta epicità.
L´indole è quella dei Jesus Lizard che decidono di prendersi ogni tanto cinque minuti di relax, e il legame con il sound della band hardcore americana è subito suggellato dall´esplosiva "We Don´t Want To Be Your Friends", posta programmaticamente all´inizio della tracklist.
Ma già dalla successiva "In The Room There Was Violence" i muscoli sono sopraffatti dal cuore, con la melodia che riesce ad avere il sopravvento sulle pulsazioni del basso e sulla fisicità della batteria.
Si continua con le nervose e abrasive "Pills", "My Death" e "The Night", alternate alle più tenui ma sempre oblique "Portraits Of Love" e "This Heart Does Not Hurt", in un continuo saliscendi che ci conduce fino alla conclusiva "Mountains Get Higher", un´interminabile spirale sonora che giunge a sfiorare i quindici minuti.
Il basso martellante della più lineare "Four Times" e il riuscito strumentale "Spiders Vs Spiders" (una via di mezzo fra Slint e post-rock) danno altri punti al disco, dimostrando l´innata capacità del trio di muoversi a proprio agio sia nelle atmosfere Dischord-oriented, sia nei momenti più evocativi.
"Pictures Of Mountains" è un ottovolante che si muove imprevedibilmente fra ruvidezza e malinconia, fra calma e nevrosi, richiamando alla perfezione le linee essenziali e taglienti di Egon Schiele, l´artista austriaco fra i massimi esponenti della Secessione Viennese dal quale la band ha mutuato il nome.
Con questo lavoro il trio vicentino si impone all´attenzione come una delle migliori band italiane in circolazione, andando a riempire uno spazio che Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena e Giardini di Mirò hanno lasciato disponibile.
Gli Schiele ci si inseriscono alla perfezione e a tre anni di distanza dall´esordio di "This Heart Does Not Hurt" dimostrano di essere cresciuti e di poter aspirare a un ruolo di primissimo piano, degni continuatori del lavoro svolto in passato con maggiore intransigenza dai catanesi Uzeda.
Non c´è glamour in questo disco, ma un mare di versatilità.
Li aspettiamo alla prova del fatidico terzo album, che ci svelerà a pieno il futuro della band.
(Ondarock)
http://www.myspace.com/thetransisters
http://www.myspace.com/schiele3
http://www.myspace.com/scriveremale_productions
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