Music for Wilder Mann (uscito per la Specula Records a marzo 2013) è un disco sulla commozione: sulla necessità di sprofondare dentro la commozione, anche solo per qualche istante, ogni giorno.
I Wilder Mann, gli antenati futuribili fotografati da Charles Fréger e declinati in musica da Teho Teardo, diventano folk pagano. L´elettronica e gli archi, infatti, non si preoccupano del passaggio temporale che dalla notte dei tempi ci porta al presente.
La musica chiede libertà di essere ciò che vuole in ogni luogo, anche davanti ai mostri attuali e ai mostri del passato. E´ un reportage emozionale dall´altrove, per il quale non possono esserci limiti di target perché il target siamo noi stessi.
Teho Teardo ha inventato il suono della nouvelle vague cinematografica italiana scrivendo colonne sonore per registi come Paolo Sorrentino (Il Divo, L´Amico di Famiglia), Andrea Molaioli (La Ragazza del Lago, Il Gioiellino), Daniele Vicari (Diaz, La nave Dolce, Il Passato è una Terra Straniera), e stabilendo un rapporto unico tra musica ed immagini.
E´ anche appena uscito, sempre su Specula, il disco di Teardo e Blixa Bargeld, leader di Einstürzende Neubauten ed ex Bad Seeds, intitolato Still Smiling.
Il concerto di Music for Wilder Mann è un evento speciale: la fisicità del suono del violoncello di Martina Bertoni, la chitarra baritona di Teho e gli strumenti elettronici cercano un rapporto con un altro tipo di immagini, ovvero le straordinarie fotografie di Charles Fréger, fotografo il cui lavoro è particolarmente noto nel mondo dell´arte e che recentemente ha pubblicato il libro Wilder Mann, Uomo Selvaggio, nel quale documenta il bisogno di selvaticità che è in noi. Fréger ha ritratto uomini che indossano costumi di pelli animali e si trasformano in orsi, cinghiali, mostri e diavoli che terrorizzano, esseri che sbalordiscono, sormontati da corna o palchi di cervo. Fotografie che turbano, mai lasciano indifferenti, rappresentando qualcosa di remoto, lontano dal nostro tempo tecnologico.
Ed è proprio nella tecnologia che la componente elettronica della musica di Teardo mette in discussione se stessa, attraverso il confronto con questi mostri che arrivano da un´altra epoca e da luoghi che non conosciamo.
Le fotografie di Fréger proiettate alle spalle dei musicisti, come enormi pale d’altare, iconiche e pagane ci osservano durante tutto il concerto. Ad ogni brano corrisponde una fotografia, altissima, verticale e minacciosa.
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