…naufraghi nell’oceano del pop, si rifugiano su di un’isola fuori dal tempo, il loro bagaglio è una semplice borsa/sacchetto, colmo di legno, metallo e circuiti stampati.
ROBERTO BERTACCHINI
batterista, percussionista, cantante, attore.
E’ membro fondatore di Starfuckers e Sinistri.
La sua tecnica percussiva è frutto di uno studio sullo strumento che lo porta a sviluppare uno stile “non-metrico” unico e personale.
XABIER IRIONDO
chitarra elettrica e preparata, oggetti sonori.
Nel passato ha suonato con Afterhours, SixMinuteWarMadness e A Short Apnea. Attualmente è impegnato come chitarrista/manipolatore nei progetti: Uncode Duello, Polvere, Tasaday, EAReNOW.
VALENTINA CHIAPPINI
Pittrice/performer siciliana, classe 1980.
Dopo essersi diplomata presso il liceo classico di Siracusa, si accosta a studi artistici, presso “l’accademia italiana” Arte/Moda/Design (Firenze), dove consegue il titolo di vetrinista. Attualmente frequenta l’ultimo anno presso l’accademia di belle arti di “Brera” (Mi).
Dipinge sin da quando era bambina, sulle superfici più disparate. Nella pre-adolescenza scopre una vera e propria passione nello sperimentare un tipo di pittura fatta di segni-suoni-colori e simboli, dove il soggetto principale è il “graffio”.
Valentina Chiappini, attraverso l’uso di lame, tratta il colore per sottrazione, creando spazi
geo-asimmetrici, frammentati, talvolta taglienti e destrutturanti di una integrità spaziale.
Parallelamente alla pittura si manifesta in lei un viscerale interesse verso la poesia francese simbolista del tardo XIX secolo.
Dal connubio delle sue passioni nasce questa personale arte graffiante/primitiva, che affonda le sue radici in epoche lontanissime, quando la testimonianza del passaggio umano era solo un
graffio inciso.
Una pittura rupestre realizzata sui muri di una grotta.
Recensioni
Blow Up
Massimiliano Busti
Il progetto di Xabier Iriondo e del batterista di Starfuckers/Sinistri Roberto Bertacchini, nato quasi per caso un paio d’anni fa per contribuire con un 3″ alla Mail Series della Wallace, è ormai divenuto oggi una realtà consolidata con un personale repertorio a metà fra improvvisazione e composizione. Fra questi due poli oscilla infatti il contenuto del loro album d’esordio, costituito da brani che recuperano il blues, il rock e la memoria di vecchi 78 giri da grammofono per formulare un linguaggio assolutamente personale. Shipwreck Bag Show suona infatti come una perfetta sintesi delle loro passate esperienze con A Short Apnea, Sinistri e Uncode Duello. Un’opera di raccordo nel percorso creativo
di due musicisti che alla sperimentazione coniugano un’energia viscerale derivante da un’inestinguibile anima rock. Si respira un’aria di notevole libertà espressiva. che li porta a spaziare da un irreale noise fatto di stratificazioni chitarristiche (Tuamare, Tra le Nostre Mam) a passaggi in cui la materia sonora collassa in mille pezzi (Caminito Sudo, The F. Wheeler Shipwreck ), da canzoni lacere ed ulcerate (Scoppia, Two Castaway Tramps) a momenti di tragicomico nonsense (Kalejira). Musica che lascia il segno, vivida, irrequieta e carica di tormentata umanità.
Il Mucchio Selvaggio
Federico Guglielmi e Aurelio Pasini
Questo progetto nato dopo qualche week-end passato assieme da parte delle due menti ed esecutori Roberto Bertacchini (già batteria negli Sturfuckers e Sinistri) e Xabier Iriondo (Polvere, Uncode Duello, Tasaday, A Short Apnea), oggi con questo primo disco sulla lunga distanza, si fa più definito e stabilisce un equilibrio o squilibrio - se preferite - costante, dando a queste tracce un loro perché, un significato forte, che ci diverte e ci stupisce.
Ai tempi del primo mini-CD omonimo, tra i titoli delle WallaceMailSeries, avevo riscontrato come dal vivo il risultato non fosse entusiasmante come quello su CD. Ancora il duo, forse, doveva sviluppare bene l’idea fisica del gruppo, che qui invece è ben presente. Amalgamare i suoni e trovare i ritratti comuni da specchiare, le citazioni affini da esibire e quel borbottare, plasmare, soggiacere, istigare veloce, forte, virulento, storto, cantante, noiseggiante, ruvido, pressante, fischiettante – mi rendo conto possa essere un delicato lavoro che non si improvvisa ma viene naturale se hai alle spalle anni di suoni studiati, lavorati e percorsi. Ti si tingono addosso come tatuaggi certe espressioni musicali ed esprimono la tua storia che sia blues, punk, impro-rock o noise. La loro è un storia musicale che racconta di due nuvole che attingono dai suoni buoni provenienti dalla terra.
Rockerilla
Edoardo Frassetto
Quella di Xabier Iriondo e Roberto Bertacchini è un’accoppiata vincente nella ricerca di sonorità originali in grado di caratterizzare il loro progetto. Questa nuova uscita è la diretta continuazione del mini cd che chiudeva la WallaceMailSeries ed è un album che spiazza al primo ascolto, incuriosisce nel pro- seguo e affascina quando lo si ha introiettato.
Un album strano, fatto di canzoni bizzarre, blues notturni, disturbati e intrisi di alcol e incubi. Strumenti a corda e percussioni si rincorrono o seguono strade proprie, assaporano. il frutto maturo dell’avvicinamento per poi scappare dietro ritmi sincopati e stranianti. Non è facile definire questo tipo di musica, sia chiaro. La ricerca sonora la potremmo avvicinare, per facilitarci la comprensione, a certe intuizioni di Tom Waits, le canzoni predono un po’ dal folk, anche se primitivizzato in chiave moderna (”Two Castaway Tramps”), dal blues chiaramente, reso minimale nella sua espressività popolare (”Scoppia”), e del jazz d’avanguardia nella ritmica e nel non dare mai niente per scontato. Non c’è auto-compiacimento in questo lavoro, non c’è l’alternativo a tutti i costi, parlerei piuttosto di un processo di stile che si concretizza in una forma personale e fuori dagli schemi della forma canzone più classica. Un album, in conclusione, che comunica, non in modo diretto, con input quasi scheletrici, ma secondo direttrici che è prezioso scoprire. Non abbiate paura a conoscere The Shipwreck Bag Show.
Sodapop
Emiliano Zanotti
Forse è eccessivo definire questo un album di canzoni sebbene "ubriache e sbilenche", come fa il comunicato stampa che lo accompagna, a meno che non ci si voglia riferire ad esempi ben lontani nel tempo, ipotesi che, vedendo la foto di copertina, non è poi tanto peregrina. Certo è, comunque, che Il Tempo... possieda una comunicatività maggiore rispetto all´ottimo esordio su CD 3", uscito per la Wallace Mail Series due anni or sono: non un repentino cambio di rotta, bensì un´enfatizzazione di certi aspetti, unitamene ad alcuni nuovi innesti.
In questo nuovo lavoro l´ex Starfuckers Roberto Bertacchini, ora in forza ai Sinistri e Xabier Iriondo (troppe da elencare le band precedenti, così come le attuali frequentazioni) fanno cozzare strumenti tradizionali, per quanto spesso insoliti, con un´attitudine genuinamente contemporanea, generando una materia sonora, potremmo genericamente definirla blues, che fluisce con continuità solo in un paio di episodi, preferendo in genere battiti frammentari, apparentemente casuali e suoni spezzati. Qua e là risuonano echi dei già citati Starfuckers e degli A Short Apnea del primo album, senza che tuttavia si cada nel già sentito o che venga meno la spiccata personalità del duo. Anzi, ad accentuare ancor più la cosa, dando un taglio forse davvero da canzone al tutto, è l´apporto di Bertacchini, impegnato, oltre che dietro alla batteria, con la voce: quello che destruttura col suo drumming dinamico e scomposto, lo riunifica con linee vocali a volte beffardamente Beefheartiane, altre più prossime al parlato, rivelando una spiccata personalità che viene ad essere uno degli elementi di maggior interesse del disco, certo il più caratterizzante.
Forse non tutto è ancora completamente a fuoco, ammesso che l´obiettivo sia quello, essendo le parti in cui i due paiono in fase di accordatura fra le più intriganti, ma siamo alla presenza di un disco vario e ricco di spunti interessanti, una delle migliori uscite Wallace degli ultimi tempi.
SentireAscoltare
Stefano Pifferi
Non si può prescindere dagli antecedenti. È impossibile. Ché la musica di questo album è larvatamente memore di percorsi precedenti, di traiettorie ormai decennali tracciate su percorsi sconnessi e fuori mano. Xabier Iriondo (chitarra, mahai metak, taisho koto, electronics, ecc.) e Roberto Bertacchini (batteria ridotta all’osso e voce mesmerica) si rimanifestano in joint-venture dopo il cd 3” omonimo sempre su Wallace, col loro tentativo di esplorare l’avant-blues più spettrale e il rock più destrutturato e afasico.
Come se le parallele A Short Apnea e Sinistri avessero trovato un loro neanche troppo lontano punto di congiunzione. Un punto che fa tornare a galla, alla memoria di chi ha avuto modo di seguirli, non solo la frammentata dilatazione di A Short Apnea e il blues in eterno soundcheck dei Sinistri ma anche l’urlo primigenio degli Starfuckers al confine tra Brodo Di Cagne Strategico e Sinistri.
Il tempo…tra le nostre mani, scoppiaaaaaaaaaaaaa! però non vive di ricordi, né si culla su allori passati. È infatti un album di canzoni; storte, sghembe, monche, in alcuni casi; complete nella loro convulsa destrutturazione e addirittura cantate in altri. Più d’uno i picchi di eccellenza: Scoppia, aritmica ballad incendiaria e insurrezionale; Tempo, in continuo fluttuare impro tra vuoti passatisti e concreti e pieni in overdrive; Tuamare devastata da clangori post-industriali limitrofi a musiche estreme, o ancora la sinistra, tesa, sospesa Tra Le Nostre Mani, incudine e martello di un suono ancora molto avanti. Ma è il senso generale a lasciare a bocca aperta per la naturale coabitazione e congiunzione tra musica concreta e improvvisazione più o meno radicale, sapienza da blues anteguerra e rumorosità asincrona e disturbante.
Dicono di essere naufraghi nell’oceano del pop, rifugiati su di un’isola fuori dal tempo…ma a noi mai sembrò tanto dolce, il naufragar in questo mare.
(7.5/10)
Il Tirreno
Guido Siliotto
Quando, tempo fa, uscì il mini-cd firmato The Shipwreck Bag Show, non ci furono dubbi che si trattasse di una delle migliori uscite di Wallace Mail Series. Un disco che metteva insieme le anime inquiete di Xabier Iriondo e Roberto Bertacchini, il primo creativissimo agitatore dell´underground italico, perso tra mille progetti, e il secondo anima ritmica di Starfuckers / Sinistri.
Un binomio dal quale potevano venir fuori solo meraviglie. E, infatti, rieccoli con questo “Il tempo... tra le nostre mani, scoppiaaaaaaaaa!”, finalmente album sulla lunga distanza e, finalmente, prova in cui il duo si confronta con la forma-canzone. Naturalmente, con una prospettiva tutta personale. Iriondo, che già con l´altro progetto Polvere s´è messo in testa di indagare sulle radici del blues, qui affronta la sfida da una nuova prospettiva.
Sebbene sia sempre musica evocativa, stavolta il ritmo è protagonista. Del resto, non poteva essere altrimenti, giacché gli strumenti obsoleti di Xabier e le sue rifiniture elettroniche sono qui assecondate dall´inconfondibile incedere zoppicante dei tamburi percossi dal Bertacchini.
Un´idea intrigante e un´intesa perfetta, un disco a fuoco e bellissimo.
Biografia Xabier Iriondo
Xabier Iriondo, musicista e compositore, nasce nel quartiere Isola a Milano all’alba degli anni settanta da padre basco e madre italiana.
All’età di 17 anni inizia a suonare la chitarra da autodidatta, questa “passione” per le corde lo accompagna tutt’ora.
Tra il 1992 ed il 2001 realizza 5 albums e centinaia di concerti con la pop/rock band Afterhours, 3 albums con la indie/rock band Six Minute War Madness e 3 albums + 2 miniCD con il progetto A Short Apnea.
Dal 2001 sta esplorando le possibiltà offerte da alcuni strumenti autocostruiti e dal loro incontro con musica elettronica, field recordings e strumenti elettroacustici.
Nel 2005 apre a Milano SOUNDMETAK, un negozio/laboratorio dove vende strumenti musicali particolari ed organizza performances musicali.
In questi ultimi tempi è coinvolto come chitarrista/manipolatore sonoro nei progetti Uncode Duello, The Shipwreck Bag Show, Polvere, EAReNOW, NoGuru, Juan Mordecai, Tasaday, etc.
Ha suonato dal vivo in Europa, Israele e Giappone e collaborato (dal vivo ed in studio) con svariati artisti tra cui: Damo Suzuki, ZU, Sinistri, Wu Fei, Paolo Tofani, Gianni Gebbia, Steve Piccolo, Carla Bozulich, Walter Prati, Eraldo Bernocchi, Cristiano Calcagnile, Bruno Dorella, Elio Martuscello, Vincenzo Vasi, Alberto Morelli, Verdena, Simone Massaron, Gak Sato, Franceco Cusa, Gianni Mimmo, Mirko Sabatini, Juan Mordecai, Matteo Pennese, aka_Bondage, Emanuele Parrini, Luca D´Alberto, Andrea Belfi, Stefano Giust, Cristina Donà, Angelo Contini, Stefania Pedretti, Fabrizio Modonese Palumbo, Diego Sapignoli, Olivier Manchion, Christian Alati, Claudio Rocchetti, Andrea Belfi, Madame P, Nicola Ratti, Antonio Gramentieri e tanti altri.
Discografia Roberto Bertacchini:
Starfuckers "Metallic Diseases" Electric Eye - 1990
Starfuckers "Brodo Di Cagne Strategico" Helter Skelter - 1991
Starfuckers "Sinistri" Underground Records - 1994
Starfuckers "Infrantumi" Lessness/Drunken Fish - 1997/98
Starfuckers "Infinitive Sessions" Dbk Works - 2002
Sinistri "Free Pulse" Hapna - 2005
The Shipwreck Bag Show “s / t” - WallaceRecords – 2006
Ovo/Sinistri & X. Iriondo “PhonoMetak series n°3” - 10’ - PhonoMetak labs - 2008
Discografia Xabier Iriondo:
Afterhours “pop kills your soul” VoxPop-1993
Afterhours “Germi” EMI-1995
Afterhours “Hai paura del buio?” Mescal-1997
Afterhours “Non è per sempre” Mescal-1999
Afterhours “Siam tre piccoli porcellin-live” Mescal-2001
SixMinuteWarMadness “s/t” BluBus-1996
SixMinuteWarMadness “Il vuoto Elettrico” JungleSound records-1997
SixMinuteWarMadness “Full fathom six” Santeria/Audioglobe-2000
A Short Apnea “s/t” Wallace records-1999
A Short Apnea “Illu ogod ellat rhagedia” Wallace records-2000
A Short Apnea “an indigo ballad” Wallace records-2002
A Short Apnea “five greeney stages” Wallace records-2002
just arrived “s/t” Wallace records-2004 (members of A Short Apnea and Gorge
Tasaday “Kaspar project” Wallace records - 2003
Tasaday “In attesa, nel labirinto” Wallace records – 2004
2partiMOLLItremolanti “s/t” Wallace records – 2003
EAReNOW “s/t” Wallace records – 2003
Polvere “s/t” Wallace records – 2004
Four Gardens In One “s/t” Wallace records – 2004
Uncode Duello “s/t” Wallace records – 2004
BIAS! “s/t” Wallace records – 2005
END OF SUMMER “s / t” - AmeRecords - 2006
Oleo Strut “s / t” - WallaceRecords - 2006
Polvere “s / t” - WallaceRecords - 2006
The Shipwreck Bag Show “s / t” - WallaceRecords - 2006
ZU/Xabier Iriondo “PhonoMetak series n°1” - 10’ - PhonoMetak labs - 2006
Uncode Duello “EX ÆQUO” - WallaceRecords – 2007
Ovo/Sinistri & X. Iriondo “PhonoMetak series n°3” - 10’ - PhonoMetak labs - 2008
Damo Suzuki/ZU & X.Iriondo “PhonoMetak series n°4” - 10’ - PhonoMetak labs - 2006
Gianni Mimmo/Xabier Iriondo “YOUR VERY EYES” - PhonoMetak labs - 2008
Mostre Valentina Chiappini:
2009
- “personale”
Rialto S.Ambrogio (Roma)
2008
-“Il Battello Ebbro” (personale)
Le Scimmie (Milano)
- “Male di Miele” (collettiva)
Spazio Revel (Milano)
- “Skull return to sender” (collettiva)
Wannabee gallery (Milano)
Zaion gallery (Biella)
Spazio Revel (Milano)
- “personale”
Sound Metak (Milano)
2007
- “Da Brera a Brera” (collettiva)
Art cafè (Milano)
- “personale”
Sushi Parco (Milano)
2005
- “La donna augustana nell’arte” (collettiva)
Palazzo Omodei-Migneco (Augusta)
Dall’incontro con il cantautore milanese Diego Mancino,nasce una collaborazione artistica che porterà quest’ultimo ad utilizzare tele/disegni/ritratti di Valentina Chiappini per creare l’art -work (copertina, booklet) dell’album “L’EVIDENZA”.Pubblicato da Radiofandango nella primavera del 2008.
http://www.myspace.com/shipwreckbagshow
http://www.xabieririondo.com
http://www.valentinachiappini.com
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