Xabier Iriondo (ex Afterhours, A Short Apnea, Six Minute War Madness)
Paolo Cantù (A Short Apnea, Tasaday, Six Minute War Madness)
Cristiano Calcagnile (Cristina Donà, Nuovo Quintetto di Stefano Bollani)
Terrorismi sonici: sono le ceneri del rock che si dissolvono, spazzate via da chitarre che non vogliono saperne di armonia e intonazione, da voci strozzate in gola, da percussioni che negano l’idea stessa di ritmo.
Approda al CSC il nuovo progetto di Xabier Iriondo e Paolo Cantù, due dei più coraggiosi e intraprendenti musicisti in circolazione.
Con la militanza in numerose esperienze passate e attuali ( Afterhours, A Short Apnea, Six Minute War Madness tra gli altri) i due dopo un lungo periodo di ascolti attentissimi, letture e visioni, approfondimenti sull’uso degli strumenti, sui suoni, sulle dinamiche, sull’utilizzo delle “macchine” e delle tecnologie (vecchissime e nuovissime) creano Uncode Duello. Aspettiamoci uno spettacolo sonoro più che un semplice concerto, suoni che diventano rumori e rumori che diventano suoni, che si intrecciano, si fondono con un’enorme carica evocativa: tra certosina ricerca e improvvisazione sperimentale.
Voci, cori, versi e rumori della vita “concreta” come melodie che diventano parti del corpo sonoro tutto. L’immaginario che ne scaturisce è malsano come in nessuna delle opere prodotte in passato .
Colonna sonora, anzi, rappresentazione perfetta di una qualsiasi periferia urbana; disagio sociale, alienazione, circonvallazioni male illuminate, altiforni che sputano fumo e fiamme, corpi in vendita, precarietà di ogni genere: L’Alba Del Disagio .
Molte immagini e poche parole, almeno poche parole nitide, se non fosse per l’irrompere della voce di Pasolini: “…ma in realtà non ho detto le cose che avrei voluto e avrei dovuto dire. E nessuno di noi riesce mai a dirle in realtà, le cose vere e sincere si riescono a dire raramente, forse per caso, nei momenti di disperazione poetica, forse…”
Eppure quel clarinetto ne il Finale , quel suono così sovversivamente pulito, immerso in una matrice “industriale” che tenta e a tratti riesce a volare sopra la periferia urbana un po’ ci consola, debolmente illumina la scena prima di sfumare lentamente: inghiottito o nascosto?
RECENSIONI:
Blow Up
UNCODE DUELLO
Uncode Duello CD Wallace/Ebria
La massa d’energia condensata in quella creatura minacciosa e terribile chiamata A Short Apnea, oggi deflagra scomponendo il proprio nucleo in una serie infinita di progetti a margine, di cui Uncode Duello non è che la più recente testimonianza. Paolo Cantù e Xabier Iriondo registrano un album che inocula nell’ascoltatore lo stesso buio livore de “Illu Ogod…”: è la medesima aria nera che affanna il respiro, mentre un pulviscolo nero e soffice si annida nei polmoni e inizia la sua azione nefasta. Sono le ceneri del rock che si dissolvono, spazzate via da chitarre che non vogliono più saperne di armonia e intonazione, da voci strozzate in gola, da percussioni che negano l’idea stessa di ritmo. Uncode Duello è una danse macabre parossistica e sfrontata, profanata con superbo distacco (la filastrocca di Nursery Rhyme, il coro che squarcia l’insostenibile angoscia di Debut Rescue) e scandita da apparizioni fantasmatiche (i nastri in Riso Spezzato, la voce di Pasolini in PPP) che addizionano di ulteriore patos una narrazione già di per sè drammatica. Musica austera, senza compromessi, che scende in profondità e scarnifica i nervi.(8)
Massimiliano Busti
Il Mucchio Selvaggio
UNCODE DUELLO
Uncode Duello
Wallace-Ebria/Audioglobe
Fece un certo effetto la notizia, qualche anno fa, della fuoriuscita di Xabier Iriondo dagli Afterhours. Assolutamente in linea con il personaggio, però: schivo, a disagio in un ambito sempre più mainstream, sempre più distante dalla forma-canzone di stampo tradizionale. In tal senso, da allora in poi il suo percorso è stato assai indicativo, apparentemente frammentario ma in realtà mosso da una coerenza di fondo invidiabile – oltre che in perfetta sintonia con l’estetica dell’etichetta che è ormai diventata la sua seconda casa, la Wallace. Ed è proprio questo il marchio – insieme a quello della Ebria – che campeggia sulla copertina della prima uscita di questo suo nuovo progetto, condiviso in tutto e per tutto con il compagno di terrorismi sonici Paolo Cantù. Disco che di questo percorso di destrutturazione e ricomposizione rappresenta un ideale punto di arrivo. Accompagnati da una manciata di amici, tra cui Lucio Sagone (Cods) e Cristian Calcagnile alla batteria e Federico Ciappini (Six Minute War Madness) alla voce, i due danno infatti vita a scenari in costante movimento, il cui motore principale pare essere l’alternanza di vuoti e pieni, fra incursioni non distanti dal noise e momenti di sperimentazione pura, con il condimento di campionamenti, rumori e un clarinetto tremendamente free. Tutto molto interessante, a patto di essere fra quanti apprezzano contesti di questo tipo, che di contro i più tradizionalisti potrebbero trovare ostici. Noi, pur stando con i primi, possiamo capire anche le ragioni dei secondi.
Aurelio Pasini
Link:
http://www.xabieririondo.com
http://www.ebriarecords.com/uncode%20duello/uncode_duello.htm
http://www.wallacerecords.com/bands/uncodeduello.html
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