Gli ZZZ sono un gruppo olandese, la loro musica scuote l’apparato percettivo, stimola i ricordi e manda letteralmente in ecstasy con le tracce contenute in questo set “Sounds Of ZZZ”. Punto focale della loro espressione artistica l’incontro tra suoni del passato che ricordano i The Doors, soprattutto la voce del cantante Bjorn Ottenheim e l’elettronica, non quella tradizionale, ma quella manipolata in maniera ‘dirty’ sporca.
Per fare un confronto, gli ZZZ potrebbero richiamare gli Electric 6, ma con una vena interpretativa indie più innovativa e bizzarra. La chiave di lettura della loro musica è da ricercare nell’organo che costituisce lo scheletro portante dell’intero album.
Recensione
Non si scappa (e chi vuol scappare?): new wave. Che a rievocarne fattezze ed epos ci pensi Blank Dogs coi suoi gioiellini “escrementizi” o la lunga fila di “nu-new wavers” dal singolo facile, poco cambia: essa è qui, siamo noi. Manipolata, “ripassata”, venerata, rincuorata, riprodotta in serie, schernita, pestata a sangue, ghigliottinata nelle pubbliche piazze, ridotta a bersaglio per freccette o ad ascolto da gabinetto: siamo noi. Ha mille volti, proprio come i nostri. Parla una decina di lingue, fra le quali l’olandese. E’ tornata per restare, e chissà se ce ne libereremo mai.
Come anticipato, la "Belva" di quest’oggi viene dall’Olanda, gira con zoccoli acuminati e si ciba di tulipani “arricchiti”. zZz si fa chiamare, ma per la dichiarazione dei redditi usa i nomi di Bjorn Ottenheim e Daan Schinkel, l’uno batterista e cantante, l’altro organista. All’apparenza una coppia di “krauti” andati a male, i due esordiscono nel 2005 con “The Sound Of zZz”, un corredo di canzoni mediocri affiancate da una produzione… mediocre; le fisse, ad ogni modo, sono già chiare: Comsat Angels, il “suicidio” di Vega e Rev, Dark Day, Wall Of Voodoo, Sisters Of Mercy (vabbè, hai detto roba originale…). Quello che non ci si aspettava, semmai, è un "comeback" multiprospettico e tirato a lucido come “Running With The Beast”, onnivoro più “danceable” e pop senza per questo nulla perdere in fascino dark (l’apripista “Lover” e “Spoil The Party” sono da infarto). Giova, a tal proposito, sottolineare il gustoso lavoro di Schinkel a synth, organetti Cordovox, rhodes e pianoforte; così come l’abilità e l’astuzia di Ottenheim nell’alternare timbriche e suggestioni vocali fra le più disparate: crooner sospeso fra nubi ghiaccie in “Amanda”, falsetto dal sesso incerto (molto “sylvestriano”, se mi passate il termine…) nella mutant-disco zuccherina “Loverboy”, genero di Henry Rollins su una “Sign Of Love” a metà fra gospel e assalto ritmico alla Rip Rig & Panic, e così via.
Non tutto, purtroppo, è al suo giusto posto. Fuori luogo “The Movies”, dove sembra d’ascoltare Korla Pandit su una base di hip-hop ruspante come le faceva il primo Beck; povere d’inventio anche “Grip” e “Angel”, quest’ultima fin troppo pedissequa nel rievocare le tenebre incestuose della band di Andrew Eldritch. Di tutt’altra pasta, invece, la brillante “Majeur” che (incredibile!) shakera 2/3 Elvis Costello & The Attractions (periodo “This Year’s Model”) e 1/3 Suicide senza provocare nausea o bruciori di stomaco, dimostrandosi anzi uno dei gioielli melodici dell’anno (scorso).
Ma è forse la title track a porsi come summa del “zZz-pensiero”: parte come post-punk dalle forti venature hard (si possono citare i Cult o fa ancora strano?), precipita in un burrone in cui “Candidate” dei Joy Division si colora di tastiere cherubine, riprende quota con un’accelerazione devastante e, arresa, si lascia morire in un finnico intarsio di synth e drum machine alla Passage. Roba da far tremare le gambe. E infatti è meglio sedersi e lasciarsi cullare dalla desolazione organistica della conclusiva “Islands”, cuore di tenebra in cui, come degli Eyeless In Gaza ciechi a un’orgia, dobbiamo farci strada palpando. Credetemi, per fare della new wave così ci vuole davvero un fisico “bestiale”.
Ondarock
"La band è composta dal batterista e cantante Bjorn Ottenheim e dal tastierista Daan Schinkel i quali forgiano un sound che strizza l´occhio ad un lisergico amalgama ´doorsiano´ e a certa dance di matrice eighties, che flirta in modo garbato con atmosfere new romantic; un repertorio quindi, piuttosto derivativo. L´esibizione è idealmente divisa tra gli umori psych-blues provenienti dall´album ´The Sound Of zZz´ e le ritmiche danzerecce e new wave/synth pop dell´ultimo ´Running With The Beast´, targato 2008. La terna iniziale sembra messa là per incendiare una già torrida serata: ´House Of Sin´ ci rifila un blues geneticamente modificato dove l´organo Hammond ed il piano Hohner Combo Pianet si amalgamano alla voce nera e carica di effetti di Bjorn, una specie di alter ego macho di Jim Morrison dopo un rave party al Paradiso. ´Ecstasy´ è la versione marcia e lussuriosa di un blues scarnificato e ´Sweet Sex´ fa il verso a Jon Spencer. Nulla di nuovo, ma il combo di Amsterdam sa come mettere il pepe al culo ai presenti. Un suono corposo e massiccio, a dispetto della scarna strumentazione, e una performance senza troppi fronzoli, che rispecchia fedelmente il personaggio Bjorn Ottenheim: un metro e novanta di capelli unti, sudore e voce nera che si esibisce in una danza appesantita e ballonzolante al ritmo di ´Grip´ (vi ricordate lo spot della Fiat?) la quale ci sfonda i timpani con il suo ´basso´ martellante e l´atmosfera space da LSD. ´Amanda´ -anticipata da un sentito invito rivolto ai maschi a limonare con le ragazze vicine- è un dichiarato e riuscito omaggio al cupo romanticismo dei Joy Division. Il ´terzo tempo´ dello show ritorna sui binari psych-blues dell´inizio e ´Soul´ la dice lunga sul sound che sciorinano i due olandesi: i Black Keys di ´Brothers´ che jammano con Ray Manzarek, la cui ombra aleggia pesantemente anche su ´Lalala´. Il finale è intermittente, tra elogi commossi alla cucina del bel paese (´ma quant´è bona la polenta col gorgonzola!´, se solo Bjorn avesse parlato italiano), un´infuocata ´Running With The Beast´, con Daan in piedi come un ossesso sull´Hammond..."
(Mescalina)
http://www.myspace.com/zzz
http://www.myspace.com/casamusic
http://www.anti.com/artists/view/60
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