La musica è viva nella sua componente di ricerca, è una strada di conoscenza e di riflessione sulle possibilità non terrene dell’uomo. E’ la strada da percorrere per comprendere e allontanarsi dall’idea del sapere. È la vita che conosco ed il respiro del mio tempo. (M. C.)
Il concerto in solo è vitale: ha obbligatoriamente a che fare con l’esistenza del musicista: la finzione non regge, viene subito smascherata.
Il concerto in solo è nudità: si suona come si vive, creando un’intimità rara ed avvolgente, o si produce solo volgarità.
Il concerto in solo è abbandono: un estraneo ci conduce verso le nostre potenzialità inespresse, ci aiuta ad intravedere orizzonti lontani.
Il concerto di Marco Colonna non è “solo” musica (bellissima) ma è vita nuova.
Improvvisazione:
La libertà dell’incontro senza mediazioni, l’improvvisazione è una forma catartica di liberazione mentale. È un mondo di libertà meraviglioso e terribile allo stesso tempo. Il luogo dello scontro e della creazione, del limite e delle sue aberrazioni. La necessità del racconto sposta l’attenzione sulle immagini, sulle parole non dette, sulla riflessione e sulla proposta di cambiamento dello stato di cose. La narrazione è viscerale, poetica e vera. Vera nel senso che, per poetica, non ci può essere edonismo intellettuale, ma solo una concreta coscienza del reale proponendo strutture di interpretazione della realtà all’interno del pensiero. L’arte è lo specchio dove l’essere umano si guarda nella sua verità di spirito e nella sua crudezza di animale. L’improvvisazione è l’ambito in cui i due elementi convivono e lottano fra loro e in un momento solo (fallace certo, ma infinito) giungono a compenetrarsi al punto di essere una cosa sola, unica e dolorosamente VERA.
Solo:
la ricerca del suono avviene in solitudine, pensando, creando e liberandosi delle maschere con cui ci si avvicina agli altri. Erodendo i limite tecnici e fisici sui propri strumenti di comunicazione si ottiene il silenzio, il cui volume è dato dal suono. La mia ricerca in solo si basa su questa idea. Lo scontro tra immagini vissute o semplicemente viste e la mia emotività di uomo ,la tecnica e l’urlo con la loro incapacità di coesistere o con la loro fin troppo facile capacità di sintesi. (M. C.)
Marco Colonna, nato a Roma il 21/12/1978, dall'età di otto anni studia il clarinetto presso i corsi musicali del M° De Rosa a Grottaferrata (Rm) e approfondisce gli studi classici con il M° Salvatore Cammarota.
Nel 1995 comincia lo studio del sassofono tenore e di lettura e pratica jazzistica con il M° Piero Quarta e nel 1996 affronta lo studio del sassofono baritono e la pratica orchestrale di tipo contemporaneo con il M° Gaetano Zocconali (compositore e direttore).
Frequenta i seminari estivi di "Siena Jazz" con i M.stri Claudio Fasoli per il sassofono, Stefano Zenni per l'armonia e l'analisi musicale, Mario Raja per l'improvvisazione.
Nel 1997, durante il Festival "Rumori Mediterranei" a Roccella Ionica, ha preso parte alle seguenti orchestre: "Progetti di improvvisazione collettiva, dall'informale alla forma" di Claudio Lugo e "Or che Strana" di Nicola Pisani.
Nello stesso anno è baritono dell'Orchestra Laboratorio di Siena Jazz e si esibisce in Piazza del Campo (SI) come unico solista iscritto ai corsi.
Collabora con il percussionista Massimo Carrano in diversi spettacoli di carattere etno-folclorico e lavora anche con il chitarrista Lutte Berg.
È membro della "O.S.M." di Gaetano Zoccolani. Inoltre è membro del "Pachamama Ensemble" in qualità di polistrumentista.
Nel 2001 partecipa al festival Rumori Mediterranei con il gruppo Fucina Fusion (produzione originale del Festival) e nell'occasione frequenta workshop con Egberto Gismonti e Louis Sclavis.
Nel 2003 fa parte dell'orchestra di Butch Morris nella sua 134a Conduction.
Approfondisce lo studio delle musiche di tradizione e zingare e collabora attivamente con il gruppo Aquaragia Drom con cui si esibisce in tutta Italia e in Europa. (Folk Festival di Namest 2004–Rep.Ceca- Festival "sete Sois y sete Luas"2004-sei date fra Spagna e Portogallo- "Mundus" –Reggio Emilia-"Roma incontra il Mondo"-Roma-).
Si dedica alla composizione di danze originali per il repertorio del gruppo Tetrays (con cui partecipa al Ferrara Buskers Festival 2004).
Co–fondatore del collettivo di improvvisatori I.E.M. (Improvising Experimental Machine) è organizzatore di eventi dedicati all'improvvisazione presso il centro policulturale Rialto Sant'Ambrogio di Roma. All'interno del progetto sono previste collaborazione con nomi dell'improvvisazione di rilevanza mondiale (attiva la collaborazione con Enzo Rocco e prossima quella con Antonello Salis).
Partecipa a numerosi spettacoli di teatro musicale come clarinettista e compositore,collaborando con il "Centro Mediterraneo Delle Arti" di Ulderico Pesce e con il "Teatro dell'Orologio" di Roma. Attualmente è nello spettacolo "Avec Le Temps – Dalida" con Maria Letizia Gorga per le musiche di Stefano De Meo e su testo di Pino Ammendola.
Sito internet:
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